L’ultima occasione per vivere è il titolo dell’ultima biografia ufficiale e definitiva della Lady Soul della musica italiana.
Maggio 2010 sarà il quindicesimo anniversario dalla scomparsa di Mia Martini, ed è come se, nonostante gli anni siano passati, l’artista abbia ancora molto da dirci di sè e che attraverso la reinterpretazione si possa arrivare a raccontarla più da vicino, più nel profondo.
Mimì, così chiamata dagli amici, tanto fragile nel privato, tanto forte e dura sul palco. E’ questa la sua enorme personalità che viene ora raccontata da chi l’ha vissuta, sentita, ma difficilmente capita fino in fondo in questo libro celebrato da Menico Caroli. Ricercatore, Caroli ha curato precedenti sue raccolte di inediti come Canzoni segrete, E parlo ancora di te, ed altri insieme a Guido Harari, affermatissimo fotografo italiano e fautore di innumerevoli copertine di Mia.
Il suo percorso, iniziato negli anni Sessanta con la sorella Loredana, la inquadra in una prospettiva, anche se vicina, diversa dalla sorella, per carattere, per remissione. Ad un destino diverso, difficile e intensamente sofferto fin da bambina nel rapporto con il padre, complesso e contraddittorio, per poi arrivare agli incontri pesanti con il carcere e la droga che la segnano per sempre.
Poi l’ansia bruciante di voltare le spalle ad un mondo al quale già a vent’anni sente di non appartenere e al successo quello vero, trovato proprio quando lei non lo cerca più.
Canzoni e copertine di cd che hanno parlato di lei meglio di chiunque abbia mai fatto, che spiegano il rapporto difficile con gli uomini, l’altra metà del cielo, e del mondo di lustrini e paiette al quale non si è mai associata.
Domenica Bertè all’anagrafe, si svela come mai prima in un prezioso e monumentale apparato iconografico che presenta per la prima volta oltre cinquecento illustrazioni, in gran parte inedite, tra appunti personali, lettere, manoscritti di canzoni, partiture, ritagli di giornale, rare copertine di dischi ed un finale speciale dell’ultima intervista realizzata nell’aprile 1995 da Maurizio Gregorini.
Chi l’ha amata davvero dice di lei: era una donna al di sopra delle logiche di mercato, coerente con se stessa e i suoi principi, usciva dai soliti schemi, odiava essere schiava del sistema, amava il contatto, quello diretto e vero con il pubblico.