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Parte il Piano Famiglia: un anno senza mutuo

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La lunga attesa è finita, parte questo mese il Piano Famiglia che prevede la sospensione delle rate dei mutui per quelle famiglie in difficoltà economiche.
Il provvedimento agevolerà interventi di calmieramento e omogeneizzazione delle rate dei mutui su tutto il territorio nazionale, per offrire uno strumento di sostegno a tutti coloro che hanno i requisiti necessari per richiederlo. Potranno infatti accedere a quest’agevolazione tutti coloro che hanno un mutuo acceso ma che hanno perso il proprio posto di lavoro sia a tempo determinato che indeterminato, chi è in cassa integrazione, chi è rimasto privo di reddito in caso di morte della persona che produceva il reddito. L’obiettivo non è solo rendere il credito accessibile, ma anche promuovere interventi e coinvolgere le istituzioni, sensibilizzarle, rendere più agevole la sostenibilità finanziaria e il costo della vita e supportare le agevolazioni già esistenti.
La moratoria si applica ai mutui prima casa, anche in fase di preammortamento, e quelli cartolarizzati, di importo fino a 150mila euro e alle famiglie con reddito non superiore a 40mila euro che siano rimaste indietro con i pagamenti delle rate fino a 180 giorni.
Tra le banche che hanno aderito all’iniziativa, c’è chi ha deciso di estendere l’applicazione della moratoria e consentire condizioni migliori rispetto a quelle fissate dall’Abi e dalle associazione dei consumatori. È il caso di Bnl e Banca Sella che hanno eliminato il tetto massimo di reddito e del valore del mutuo erogato. Alcune banche, poi, si impegnano a sospendere l’intera rata, altre, più caute, si limiteranno al blocco della sola quota capitale .
Nel primo caso il mutuatario non rimborserà nulla per ben 12 mesi, ma al termine della sospensione dovrà restituire gli interessi maturati in questo periodo. Nella seconda ipotesi i mutuatari continueranno a versare gli interessi anche durante la moratoria, ma non subiranno alcun aggravio nei mesi successivi.
È possibile aderire al Piano Famiglia fino al 31 gennaio 2011, sottoscrivendo un modulo disponibile presso le filiali delle banche aderenti e presentare la documentazione che attesta la necessità dell’agevolazione, ad esempio lettera di licenziamento o dichiarazione dei redditi.
Finora sono 187 le banche italiane che hanno deciso di aderire al piano famiglia e sospendere, per un anno, il pagamento delle rate dei mutui. Ogni banca però ha applicato condizioni differenti in base a quelle previste dall’accordo tra l’Abi e le associazioni dei consumatori.
Per aderire al Piano Famiglia è necessario, dunque, che tra il 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2009 si siano verificate le seguenti condizioni:
– lavoratore dipendente a tempo indeterminato che ha perso il posto di lavoro;
– lavoratore dipendente a tempo determinato, parasubordinato o assimilato il cui contratto è terminato;
– lavoratore autonomo che ha cessato l’attività;
– nucleo familiare in cui è deceduto uno dei componenti percettore del reddito di sostegno della famiglia;
– lavoratori in cassa integrazione ordinaria o straordinaria;
– sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per almeno 30 giorni.
La moratoria, viene chiarito nel documento, «non comporta l’applicazione di interessi di mora per il periodo di sospensione, durante il quale restano valide le clausole di risoluzione previste dal contratto di mutuo».

 

Per informazioni dettagliate rivolgersi alla propria banca o visitare il sito www.abi.it.