Inaugurato da pochi giorni presso la comunità “La Tenda” in via Sanità, 95-96 a Napoli, il progetto “La mia strada web tv” nasce con l’obiettivo di dare voce a coloro che vivono, ogni giorno, il disagio della strada.
Patrocinato dai comuni di Napoli e Torre Annunziata, dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana, dall’unione Cronisti “La mia strada” è un’idea del fotoreporter Salvatore Sparavigna. Ma come nasce questo progetto e soprattutto chi ne sono i protagonisti? Ne parliamo con lui. Nasce perchè mi sono guardato un po’ troppo attorno. Forse perchè sono stato condizionato dalle emozioni che ho vissuto l’ultimo Natale in quanto autore di un’iniziativa simile dove ho fatto interpretare ad alcuni personaggi famosi un documentario, dal titolo “E se la mia strada fosse stata un’altra?” Una ventina di persone, pure di più, che si sono calati nei passi di senza fissa dimora ed ho scoperto che c’è una lacuna informativa o meglio c’è un eccesso di informazione futile e quindi cerco di colmare quello che è un vuoto etico. Le informazioni seguono di pari passo un’evoluzione della civiltà. Questo lascia immaginare anche che la croce che sono andato ad abbracciare è impegnativa perchè qui non tutti vogliono sentire parlare e conoscere storie di strada.
Cosa rappresenta la strada per lei? Io sono nato in strada in termini professionali. Nasco fotoreporter nel 1980 e il fotoreporter ha a che fare con la strada, almeno nella parte iniziale della propria crescita professionale. Nella strada si verifica la cronaca. Accade tutto quello che possiamo leggere. Nella strada c’è la vita. Per me la strada è anche un buon punto di osservazione, una possibilità di misurare quello che accade intorno a me. In strada vedo le intolleranze, i soprusi, gli atti di generosità. Se andiamo all’estero e giriamo il mondo abbiamo una percezione di ciò che accade nel mondo, ma non sappiamo quello che accade sotto al nostro palazzo. Da qui l’impostazione della web tv anche di carattere georeferenziale. La mia si differenzia dalle altre web tv perchè l’ho impostata sulla possibilità di fare capire e di fare conoscere tramite una mappa di Google zummabile. Ho inserito sulla mappa i punti, le storie relative agli argomenti, per dare la possibilità che chi è del Vomero o di via Chiaia possa vedere quello che accade intorno a sé qualora non avesse la piena percezione.
Può considerarsi questo progetto un’attività con valenza di recupero? È un’attività con valenza di recupero. Tanto è vero che già ci sono 2 senza fissa dimora che seguono dei percorsi di recupero attuati dal “Centro La Tenda” dove noi siamo ospitati che, essendo in una fase già avanzata, hanno deciso di fare parte della nostra redazione e di tentare questo percorso impegnativo, lavorativo, perchè in realtà il problema è quello di restituire a queste persone una dignità che loro hanno perso. La domanda è fare qualcosa o non fare niente? Noi nel nostro piccolo cerchiamo di fornire delle informazioni, di fare emergere delle storie. Quello che manca oggi è conoscere le storie. Noi conosciamo le formalità ma le cose vere sono le storie. Nell’ambito di questo progetto il prossimo 18 settembre presso la Comunità La Tenda si terrà l’evento “Una banda per Aurel”. Si tratta di una serata di musica e solidarietà che ho pensato di organizzare per comprare una nuova fisarmonica a questo rumeno, ex direttore di orchestra, a cui gli è stata rubata. La nostra idea, comunque, visto anche il grande riscontro che si sta avendo, non è più solo quella di consegnare una fisarmonica ad Aurel e lasciarlo al proprio destino, alla sua strada, ma è quella di dare una opportunità a lui ed altri suoi amici di formare una vera e propria band che permetterà loro di potersi cominciare a responsabilizzare e ritrovare un’ armonia non solo musicale ma anche spirituale.
Completa il progetto un’iniziativa “La mia strada photogallery”. Di che si tratta? La photogallery perchè insieme alle scale che ospitano la redazione ci sono due corridoi vuoti, bianchi, che per un fotoreporter, artista e fotografo rappresentano una galleria. Allora perchè non utilizzarli? Restituiamo un vero concetto di strada coinvolgendo le persone a identificare il concetto di strada mediante la fotografia. In strada ci sono tante cose che accadono a cui si può assistere: un sorriso, un graffito, tutte cose a cui ci stiamo abituando, ma basta che andiamo all’estero ci rendiamo conto della diversità. La webgallery partirà a settembre. Nel frattempo parte un concorso fotografico dove saranno premiate 12 fotografie che faranno parte del calendario 2011” La mia strada calendar”e in questa galleria verranno ospitate tutte le foto che perverranno per il concorso. Diamo vita a questa galleria!
Che tipo di risposta ha incontrato a questo progetto finora? Da parte dello staff una risposta più che soddisfacente perchè al momento non ci sovvenziona nessuno. Da parte dei collaboratori, quindi, una grande risposta. Siamo però ancora in pochi. Noi dobbiamo fare vedere in strada tutto quello che è virtuale. La web tv è nata in un momento di trapasso tra la vecchia e la nuova Regione. Ho provato anche ad interfacciarmi con le istituzioni. Ho ricevuto una risposta positiva anche da parte della comunità. “Io ho sposato subito la vostra idea – dice don Antonio Vitiello il Presidente de La Tenda- perchè noi abbiamo un’affinità. Noi trattiamo la prima accoglienza, voi la comunicate ed emergono delle storie.” E voi, nella vita, vi siete mai chiesti ”Se la mia strada fosse stata un’altra?” www.lamiastrada.tv info@lamiastrada.tv