Il Museo Civico di Storia Naturale di Milano dal 2 al 31 luglio presenta “L’anima e il mistero”, mostra personale d’arte di Antonella Modàffari Bartoli a cura del critico e storico dell’arte Sabrina Falzone con lo straordinario intervento di Lara Bartoli.
L’artista, pittrice e scrittrice di origini calabresi, attualmente vive e lavora nella città di Varese; ha iniziato ad esporre dal 1978 ottenendo sin da subito un grande successo di pubblico e critica nonché numerosi premi di rilevanza nazionale.
Prestigiose sedi di diverse città italiane (Milano, Firenze, Varese, Domodossola, …) e estere hanno ospitato le sue opere insieme a quelle di illustri maestri dell’arte contemporanea come Guttuso, Cascella e Treccani, solo per citarne alcuni.
All’interno del museo, situato nei giardini pubblici Indro Montanelli presso Porta Venezia, il percorso espositivo prevede la presentazione di circa venti dipinti di Antonella Modàffari Bartoli, in cui “il colore eleva la sua voce nell’eleganza del segno al di sopra di uno scenario immaginario saturo di equilibri cromatici e di delicati trapassi tonali, levigati dalla finezza delle velature”, afferma la curatrice.
Nelle sue tele sogni, speranze e attese appaiono naufragate sulle rive dell’inconscio, approdate sulla terraferma come travolte da un’intensità emotiva tale da fendere vigorosamente il silenzio dell’anima.
La rievocazione dei miti classici è sublimata dall’adozione di un’iconografia fedele alla tradizione storico-artistica, dalla rappresentazione simmetrica e dallo stile moderato e regolare fondato sulla sobrietà compositiva e sulla nitidezza dell’imago.
Il tempo sommerge di palpiti emozionali l’isola mentale di Antonella Modaffari Bartoli, dove si succedono con enfasi narrativa le figure mitologiche e gli elementi di natura. Come finestre sul mare, le tele di Antonella si schiudono alla vista dello spettatore senza eccessi né stravaganze, offrendo lo spunto per un sensibile panorama ambientale.
La narrazione diviene, così, viaggio dell’anima sul sentiero della vita e straordinario ponte tra passato di sapore classico, presente esistenziale e futuro onirico.