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Se l’aereo andasse col sole

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Il sole al posto del cherosene, utopia contemporanea che si realizza. Un prototipo di aereo solare ha completato con successo il suo primo volo di prova, aprendo la strada a un modello più grande per iniziare la produzione in scala.
L’obiettivo è un modello quanto più simile ad un aereo normale che può benissimo diventare il primo aereo totalmente alimentato dal sole a volare intorno al mondo sovvertendo le priorità in fatto di energia.
L’esplosione di compagnie low cost ha fatto bene alle tasche dei globetrotter, ma non alla salute del pianeta. Ma come si potrebbe rinunciare a questa forma di trasporto che riduce – quando non annulla – le distanze? Una soluzione potrebbe arrivare in un futuro non troppo prossimo: l’aereo a energia solare. I “giganti del cielo” sono, infatti, tra i principali produttori di gas serra: a ogni inglese che sale su un aereo sono attribuibili 603 chilogrammi di CO2 all’anno, negli altri paesi la quota pro capite di anidride carbonica diminuisce solo di poco.
Il velivolo a propulsione solare elvetico, Solar Impulse Hb-Sia, è atterrato con successo a Payerne, nella Svizzera occidentale, dopo un volo di circa 26 ore, ricorrendo esclusivamente all’energia del sole.
L’aereo sperimentale, decollato la mattina alle 06:51 sempre dall’aerodromo di Payerne, è atterrato la mattina del giorno dopo alle 9.00, dopo essere riuscito a volare tutta la notte grazie all’energia accumulata durante di giorno. Il prototipo ha le ali coperte da 12mila celle fotovoltaiche che sono capaci di alimentare quattro motori elettrici.

“Per la prima volta un aereo solare è stato in grado di volare un giorno e una notte senza interruzione nè carburante – ha commentato l’ideatore del progetto, Bertrand Piccard – Oggi Solar Impulse ha dimostrato che la sfida è possible”. Piccard è già entrato nella storia dell’aeronautica per essere stato il primo a compiere il giro del mondo senza scalo a bordo di un pallone aerostatico.

“E’ stato un volo meraviglioso, meglio del previsto”, ha aggiunto il direttore di volo Claude Nicollier. Il pilota Andre Borschberg, costretto a rimanere sveglio tutta la notte in assenza del pilota automatico, dopo oltre 22 ore in volo è “in ottima forma sia fisica che psicologica”.