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Tennis, Atp Umago: niente da fare per Starace, in finale trionfa Ferrero

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Svanisce sul più bello il sogno di Potito Starace di conquistare il suo primo titolo ATP in carriera. Nella finale del torneo “250” di Umago (Croazia) il 29enne campano – n. 64 della classifica – si è arreso in 2 set (6-4 6-4 in appena un’ora e 20 minuti di gioco) all’ex numero 1 del mondo Juan Carlos Ferrero. Per la terza volta nella storia degli Open di Croazia, dopo le due finali consecutive perse da Filippo Volandri nel 2002 e nel 2003, il cammino di un tennista azzurro si interrompe all’ultimo atto. Lo spagnolo, classe 1980, conquista così il suo terzo titolo in stagione, aggiungendo per la prima volta il suo nome all’albo d’oro di Umago, dove l’anno scorso fu nettamente sconfitto in finale dal russo Nikolay Davydenko. Neanche il tempo di incrociare le racchette e prendere le misure, che Potito si ritrova già costretto a rincorrere l’illustre avversario: nel terzo gioco Ferrero – testa di serie numero 4 del tabellone – trova il break che indirizza l’incontro sui binari a lui più consoni, tenendo poi in scioltezza il turno di battuta che gli consente di issarsi sul 3-1. Il tennista di Cervinara sembra sul punto di capitolare solo due game più tardi, ma lo scambio forse più entusiasmante dell’intero match dà il la alla rimonta di Starace, che da 0-30 incamera 4 punti consecutivi evitando un ulteriore break che sarebbe stato già fatale per le sorti del set. Il campione del Roland Garros 2003 si conferma elemento di estrema razionalità e solidità, e a Poto non riesce la spallata; senza rischiare nulla, Ferrero mette in cascina la prima partita con un classico 6-4, frutto dell’unico break conquistato e di una maggiore efficacia al servizio, che ha permesso all’iberico di conquistare ben l’82% dei punti con la prima. Per i colori italiani la salita si fa nuovamente ripidissima già in apertura di seconda frazione: Potito è però lucido nell’annullare due palle break e nel rimanere successivamente in scia al numero 22 del ranking mondiale. I numerosi tentativi di fare male con la smorzata impensieriscono sempre meno l’esperto spagnolo, che nelle fasi centrali del set aspetta sornione il momento giusto per piazzare la zampata decisiva. Dopo numerosi game nei quali entrambi i contendenti hanno concesso le briciole nei propri turni al servizio, al nono gioco ecco l’ultima svolta: con uno dei suoi infrequenti errori gratuiti, Ferrero fa morire sul nastro la palla che lo avrebbe portato a servire per il match, ma l’appuntamento col break è rinviato di pochissimo. Alla seconda opportunità il 30enne valenciano non sbaglia, portandosi sul 5-4 e servizio. Per un fin lì combattivo Starace è il colpo del ko tecnico. L’ultimo turno di battuta non ha più storia, l’iberico lo porta a casa a zero e grazie al periodico punteggio di 6-4 può – dopo appena 80 minuti di gioco – alzare le braccia per festeggiare il suo terzo titolo ATP stagionale, ancora una volta conquistato sulla superficie a lui storicamente più propizia, dopo quelli vinti lo scorso febbraio a Costa do Sauipe ed a Buenos Aires. Non c’è più di tanto da rimproverare ad uno Starace finalmente riaffacciatosi a grandi livelli, tornato dopo 3 anni nella finale di un torneo del circuito maggiore: Ferrero vince grazie ai 29 punti vincenti (10 in più dell’irpino) e grazie ad una costanza di rendimento al servizio – 86% di punti vinti con la prima – che lo ha portato a non concedere neanche una palla break in tutto l’incontro. La speranza di tutti gli appassionati, dopo questa bella settimana che Potito e Andreas Seppi ci hanno regalato in terra croata, è che per i nostri tennisti i buoni risultati non si fermino qui.