Si sono chiuse ieri sera, con uno spettacolo al Teatro Politeama Greco di Lecce, le celebrazioni per la festa di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato.
Una serata entusiasmante, all’insegna delle emozioni e della pragmaticità.
Nulla di effimero, nulla di trasognato. Un’atmosfera tutt’altro che incantata. Un richiamo al quotidiano.
Rivolta interamente a chi vive e presta la propria esistenza a contatto costante con la realtà presente.
E proprio per questo la manifestazione è stata totalmente dedicata alla memoria di Adriano Epifani e Gabriele Schino, due poliziotti che hanno perso la vita la settimana scorsa a Bitonto.
Nel corso della serata, condotta da Fabrizio Frizzi e Paola Salluzzi e alla quale sono intervenuti artisti di spessore come Massimo Ranieri, Ron, Vincenzo Salemme, Checco Zalone, Lino Banfi ed Ermanno Olmi, sono stati assegnati i riconoscimenti della seconda edizione del “Premio San Michele Arcangelo”, dedicato a chi con il proprio impegno si è particolarmente distinto per aver trasmesso i principi di legalità, altruismo e solidarietà.
”Queste sono occasioni di incontro – ha dichiarato il Capo della Polizia Antonio Manganelli – che ci permettono di ricordare le quotidiane soddisfazioni, i successi, le gioie, e anche i dolori profondi che vive un’istituzione complessa come la nostra, fatta da oltre centomila persone che sono quotidianamente esposte al pericolo”.
Un uomo, il prefetto Manganelli, di elevata sensibilità. Quella stessa sensibilità che gli ha permesso di cogliere lo spessore interiore nei componimenti poetici di 27 poliziotti, restando colpito dalle testimonianze di questi poeti in divisa che “per far vedere l’anima che c’è dietro l’uniforme, raccontano la morte, le loro delusioni, i loro sogni”, non tralasciando mai la possibilità di una speranza coniugata al presente.
La passione (o possiamo benissimo chiamarlo “dono”) della poesia ha unito questi 27 poliziotti che, attraverso un forum della rete intranet della Polizia di Stato, si sono incontrati per condividere emozioni, sensazioni e domande sull’essenza del proprio quotidiano, fatto di vita privata e di lavoro che si fondono in maniera inscindibile.
Dal loro rapporto ne è nata un’antologia di componimenti dal titolo “Parole d’anima indivisa”, nella quale ogni verso trasuda la commozione di un’esistenza veramente vissuta.
Nel corso della manifestazione di San Michele Arcangelo, il Prefetto Manganelli ha voluto premiare questi 27 uomini e donne, figli della Polizia di Stato, cultori della parola, amanti della poesia.
Sul palco, a ritirare il premio dalle mani del Capo della Polizia, l’Ispettore Capo Vittorio MASALA, figura cardine del forum, punto di riferimento di quello che gli autori amano definire il loro “borgo poetico”.
Grande commozione ha suscitato nella platea la magistrale interpretazione, da parte dell’attore Flavio INSINNA, della poesia “Ancora una notte” di Ernesto Cosma, un brano che traspone in versi l’interiore tensione di un poliziotto che si accinge a svolgere il suo turno di notte.
Al termine della manifestazione i poliziotti poeti, che solo in questa occasione si sono conosciuti “dal vivo”, si sono stretti per la prima volta in un abbraccio vero e, al di la di ogni apparente sentimentalismo, hanno nominato “custode della statuetta alata” Luca SECCO, uno dei 27 che, per motivi di salute, ha dovuto lasciare di recente la Polizia di Stato.
Bravo l’Autore
Mi avevano accennato che, spesso, dietro il volto rudo degli uomini in divisa si nascondesse un cuore ed un’anima sensibile!! Ma mai avrei immaginato che queste anime tanto sensibili fossero addirittura riunite tutte in un libro che, appena riuscirò a trovare in libreria, di certo comprerò, per rendere mie le esperiebnze di chi, giorno dopo giorno e notte dopo notte, rischia la propria vita al servizio del cittadino!!!
Grazie di esserci e grazie per essere uomini e donne in divisa!!!
Grazie a te; la divisa, per noi, è solo un segno distintivo da utilizzare per il lavoro; quello che c’è sotto l’hai già scoperto…