Al via l’anno scolastico per milioni di studenti in tutt’Italia. Le campanelle porteranno in aula alunni, insegnanti, personale Ata e dirigenti scolastici negli istituti scolastici del belpaese alle prese con vecchi e nuovi problemi. Molti edifici vertono in condizioni di degrado, soprattutto al Sud, ed hanno carenti condizioni di sicurezza. A contribuire in questo senso è l’esuberante numero degli iscritti che in quasi tutte le scuole, – soprattutto in quelle dell’infanzia e alle superiori – ha superato il numero stabilito dalla legge che è di 25 alunni per classe.
Secondo l’associazione nazionale presidi rappresentata da Giorgio Rembato “questo è anche il risultato dell’intervento che è stato fatto nel 2008 con la legge 136 (decreto Gelmini) che ha incrementato il rapporto alunni docenti. Questo limita la personalizzazione del rapporto scolastico e la sicurezza degli studenti”. Non mancano preoccupazioni per le carenze nel numero stesso dei dirigenti scolastici in seguito ai pensionamenti e ai trasferimenti che anche quest’anno hanno colpito l’apparato amministrativo-organizzativo delle scuole italiane.
L’ultimo concorso pubblico per presidi è stato indetto nel 2004 e questo vulnus ha creato un’emergenza che riguarda le sedi scoperte lungo tutto il territorio nazionale. Infatti ben 1600 dirigenti quest’anno dovranno gestire più scuole, una situazione difficile, una fatica enorme. Visti i tagli previsti dalla riforma, i problemi sono distribuiti però su diversi livelli. Il corpo docente, ad esempio, ha subito un forte sfoltimento in seguito all’istituzione per legge del cosiddetto maestro unico reintrodotto dal ministro Gelmini, in nome del risparmio.
Questo ha sollevato le perplessità dei genitori riguardo soprattutto alla preparazione di un singolo maestro in tutte le materie e al non essere la persona adatta a gestire classi numerose per 6-8 ore. Tali apprensioni finiscono per riversarsi inevitabilmente sulla qualità dell’insegnamento e sui costi. Come se non bastasse, genitori e familiari dovranno affrontare spese extra anche per le mancanze degli oggetti di cancelleria e di igiene che sono fuori dalla portata dell’amministrazione scolastica.