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Saviano riceve il riconoscimento intitolato a Borsellino

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ROSETO DEGLI ABRUZZI (Teramo) –  E’ Roberto Saviano il vincitore il del “XV Premio nazionale Paolo Borsellino: 10 giorni per la legalità”. Il giornalista napoletano ha ricevuto il riconoscimento da Antonio Ingroia, ora procuratore distrettuale antimafia a Palermo e in passato nel pool guidato da Falcone e Borsellino. «Ho imparato da Borsellino la resistenza: andare avanti nonostante gli attacchi e le diffamazioni» ha poi dichiarato con una vena di emozione che traspariva dalla sua voce.

L’autore del grande libro di successo, Gomorra, è stato condannato a morte dalla mafia dei casalesi, proprio a causa delle sue parole, che hanno posto l’attenzione della camorra sotto i riflettori di tutto il mondo.«Non si sta parlando di un monumento – dice riferendosi a Paolo Borsellino – di una cosa del passato: lui, il suo lavoro, sono qui, è l’alchimia che viene fuori quando si parla di quella stagione, da quella storia si arriva direttamente al futuro» afferma lo scrittore mentre riceve il premio assegnato da Società civile. «Parlare di Borsellino è complicato», ha poi detto Saviano, «io mi sento inadatto. Quello che faccio è studiare la sua vicenda. Ci ha dato un metodo di vita e di lavoro contro la mafia. Per me, ricevere un premio intitolato a lui è una grande emozione».

In apertura è stata letta una lettera scritta dalla moglie del giudice che ha sacrificato la sua vita per cercare di sconfiggere la mafia. «Ho continuato e continuerò a rispettare le istituzioni di questo Paese – scrive Agnese Borsellino – perché mi rendo conto che abbiamo il dovere di rispettarle e servirle come mio marito sino all’ultimo ci ha insegnato. Io non perdo la speranza di una società più giusta ed onesta, in grado di costruire un’Italia più giusta ed onesta».

Roberto Saviano, onorato del riconoscimento, spiega poi che «verità e potere non coincidono mai: è questo il meraviglioso insegnamento che ci viene dal lavoro di Paolo Borsellino, è questo il metodo per capire la verità delle cose».