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Studenti sulla vetta dei monumenti

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Continua la protesta nei confronti del ddl Gelmini. Dopo il sit-in di mercoledì e il blitz al Senato, gli studenti occupano le vette dei monumenti.

Il Colosseo, la Torre di Pisa, la Mole Antonelliana, luoghi simbolo dell’Italia di oggi, da ieri espongono gli striscioni “Nessun taglio, nessun profitto”, “No alla riforma, General Strike”. Professori, ricercatori, studenti scendono in piazza per un intento comune: bloccare la “follia” del Ministro della Pubblica Istruzione. Chiedono soldi alla ricerca, stabilizzazione dei precari, riconoscimento del carattere pubblico della scuola e dell’università italiana.

Ieri in Parlamento Mariastella Gelmini ha, erroneamente, votato a favore di un emendamento sul testo di riforma dell’Università presentato da Futuro e Libertà, emendamento passato con 261 no, 282 sì e 3 astenuti. Il voto finale di Montecitorio sul ddl Gelmini slitta, dunque, a martedì. “Se saranno votati emendamenti il cui contenuto stravolge il senso della riforma, mi vedrei costretta a ritirarla” ha commentato la Gelmini che ha, anche, dichiarato di non comprendere i motivi delle manifestazioni di studenti ricercatori e docenti.

Sembra che il ministro stia vivendo un periodo di confusione totale. Infatti non dovrebbe essere difficile capire che si sta lottando per cercare di costruire un futuro. “Un popolo civile come il nostro dovrebbe intervenire e menarli perché questi capiscono solo di essere menati” ha commentato Emilio Fede al tg4 mentre andavano in onda le immagini che documentavano il dissenso del mondo universitario. Credo che un popolo civile come il nostro dovrebbe inorgoglirsi delle manifestazioni di questi giorni. Siamo un Paese in crisi: economica (pare che quest’anno la tredicesima serva a pagare tasse e bollette), culturale e morale (merito e onestà non contano più da un pezzo).

Quando si raschia il fondo si deve per forza risalire. E l’Italia sta cercando di risollevarsi attraverso i suoi giovani. Finalmente si discute, si manifesta, si urla, si lotta. Gli studenti che ieri correvano verso i monumenti più significativi del nostro Paese, in realtà corrono verso un futuro diverso da quello che la classe politica gli ha disegnato. Corrono e sembrano via via recuperare ottimismo, entusiasmo, fiducia.

Caro ministro Gelmini si svegli!

Nelle “lotte” di questi giorni si respira la voglia di riappropriarsi di quei diritti basilari che vanno al di là dell’aspetto economico poiché prima di tutto interessano la dignità di una generazione che ha deciso di non lasciare che le venga scippato il futuro.