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I preziosi della Real Casa dell’Annunziata in mostra al Maschio Angioino di Napoli

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Dopo il successo della prima esposizione del tesoro della Real Casa della SS Annunziata, recentemente riscoperto dall’Assessore agli Archivi Storici di Napoli Diego Guida, sono stati presentati, per la prima volta al pubblico, anche i monili appartenuti all’Istituto caritatevole. Conservati da molti anni nel caveau del Banco di Napoli, bracciali, collane, orecchini, ex voto e orologi si sono uniti ai pezzi dell’arredo sacro e liturgico già esposti presso il Maschio Angioino e che hanno rappresentato uno degli appuntamenti più importanti del Maggio dei Monumenti 2010. La raccolta comprende, una quarantina di pezzi, tra cui 22 in argento e argento dorato come: candelabri, crocifissi, calici, una corona, un ostensorio in pietre preziose, una brocca, una cimasa, una tiara ed altro ancora. Tutti pezzi della manifattura napoletana eseguiti tra il XVII e il XIX sec., ed ora esposti nella Cappella Palatina del noto castello angioino.

Un patrimonio accumulato dall’Istituto nel corso della propria attività. I pezzi esposti sono oggetti affidati alla Madonna S.S. Annunziata per devozione o per grazia ricevuta, ma molti di quegli oggetti racchiudono una storia, quella di tante madri che, per vicissitudini varie sono state costrette, nei secoli scorsi, ad abbandonare i propri bambini nella “Rota o Torno”. Avete mai sentito parlare dei “Figli dell’Annunziata o della Madonna”? La città di Napoli è ricca di storie e di leggende, ma la storia dell’Annunziata è forse tra quelle che è più in grado di toccare le corde del cuore. Quante mamme, nei secoli addietro, a partire dall’anno 1650, sono giunte lì, dinanzi alla “Rota degli Esposti” tenendo il loro bambino tra le mani come un fagottino, e con le lacrime agli occhi lo hanno depositato lì dentro, in quella grande buca quadrata, di legno, affidandolo alla Madonna e alle cure delle balie, nella speranza che il proprio bambino potesse trovare presto il calore di una famiglia!

Per ottenere informazioni sui neonati e bambini abbandonati, nati da relazioni illeggittime o da genitori poveri, alcuni venivano trovati con al collo un foglio di carta con il nome dei genitori, o portavano con sé un pezzo di oro o di argento.

La ruota, conosciuta in tutta Italia, oggetto di fascino e di curiosità, non venne più utilizzata dal 22 giugno 1875, come ci informa D’Addosio il quale, nel suo libro “Origine, vicende storiche e progressi della Real Casa dell’Annunziata di Napoli” ci fa sapere anche che è proprio da qui che ha origine il cognome “Esposito”tanto diffuso nella città partenopea.

La mostra inaugurata lo scorso 18 dicembre sarà aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2011.