Quaranta scatti in bianco e nero e quattro docufilm per una mostra fotografica che racconta per immagini il lavoro quotidiano nei campi e in fabbrica, le privazioni alle quali si sono sottoposti gli operai di tutte le regione italiane negli anni Cinquanta e Sessanta.
Allestita presso la Casa della Memoria e della Storia di Roma, l’esposizione ‘Lavorare in bianco e nero. Mario Carbone: il lavoro negli anni Cinquanta e Sessanta’ resterà aperta al pubblico fino al 5 dicembre.
Promossa da Roma Capitale l’evento è l’occasione per approfondire argomenti che spaziano dall’occupazione delle terre da parte dei contadini, alle interviste degli operai nelle fabbriche: ‘La fabbrica parla’ (regia di Mario Carbone, 1967); ‘Sedici anni dopo Melissa’ (regia di Mario Carbone, 1965); ‘L’isola piu’ lontana’ (regia di Mario Carbone, 1965); ‘Dove la terra e’ nera’ (regia di Mario Carbone, 1965).
Il visitatore potrà ammirare in questa sede i lavori del fotografo e regista Mario Carbone: inquadrature che di un’Italia apparentemente lontana e dimenticata, ma ancora presente nella memoria collettiva. Diversi gli spunti di riflessione sulla realtà sociale ed economica del passato recente, attraverso cui confrontare le condizioni dei lavoratori di ieri con quelle di oggi e riflettere sul lavoro minorile o, più in generale, sul mondo del lavoro privo di regole e tutele.