Ha insegnato, se pur passivamente, a salvare vite a chi ha fatto un corso di pronto soccorso o rianimazione: Resusci Annie, questo il nome di fantasia che, nel 1958, la Laerdal Company le ha assegnato.
Chi è Annie? Si tratta di una donna, il cui nome nessuno conosce, annegata a Parigi, nella Senna, alla fine del diciannovesimo secolo.
Dal ritrovamento del suo cadavere, nessuno è stato in grado di identificarla, così le autorità hanno fatto un calco del volto, per conservarne la memoria e permettere un riconoscimento postumo.
Nessuno si presentò, ma la sua storia, intanto, era diventata una sorta di esercizio per artisti e scrittori della capitale francese, che avevano provato a ricostruire con l’immaginazione le circostanze della sua morte.
E’ stato ipotizzato di tutto, anche se molte storie giravano intorno allo stesso tema: un amore finito male, un suicido.
Laerdal Company ha scelto proprio il suo volto per i manichini utilizzati durante gli esercizi di rianimazione. Il proprietario della società, infatti, riteneva che le prove sarebbero state più efficaci se svolte su un volto e un corpo credibili e a dimensioni naturali.