Se l’aria che respiriamo per strada è inquinata, di sicuro, quella che si respira nelle aule scolastiche non è più salutare.
Uno studio europeo condotto anche in Italia ha rilevato infatti che dentro le pareti delle scuole le concentrazioni di PM10 e anidride carbonica sono più elevate che all’esterno, determinando un aumento di casi di allergie e asma tra i banchi.
Da qui la decisione del Ministero della Salute, in accordo con Governo, regioni, comuni e province, di pubblicare delle linee guida per la tutela e la promozione della salute degli ambienti chiusi.
Il 20% della popolazione, in italia, soffre di asma, riniti allergiche ed eczemi, ma la percentuale è in continua crescita soprattutto tra i bambini e gli adolescenti con le conseguenze di una pesante spesa farmaceutica e la perdita di giorni di lavoro e scuola.
Fumo, formaldeide, amianto, radon, pesticidi, acari della polvere, muffe, funghi e spore, lattice e alimenti sono le maggiore cause a scatenare allergie o crisi di asma. Altrettanto diffuse sono le allergie alimentari, che interessano il 6-8% dei bimbi sotto i 3 anni e il 3-4% di quelli in età scolare, e quelle al lattice (2%). Considerato che in Italia i ragazzi trascorrono a scuola da 4 a 8 ore al giorno, per almeno 10 anni, dove spesso ci sono problemi di qualità delle costruzioni, carenza di manutenzione e problemi di cattivo condizionamento dell’aria, ecco perché il ministero ha deciso di intervenire, venendo così incontro alle strategie predisposte dall’Unione europea.
Per rendere più respirabili aule, mense e cortili, le linee guida consigliano di favorire il ricambio dell’aria, eliminare quotidianamente la polvere da pavimenti, banchi e cattedre con panni umidi, fare una pulizia più accurata nella stagione dei pollini, ed evitare nelle aule la presenza di carta da parati, tappeti, e tende, non accumulare libri e giornali, limitare la presenza di armadietti, appendere i cappotti all’esterno delle aule, plastificare i poster e fogli di lavoro da esporre alle pareti, non tenere in classe piante ornamentali, mantenere una temperatura ambiente intorno ai 18-20°C, assicurare una corretta e regolare manutenzione degli impianti di riscaldamento, ventilazione o condizionamento.