Cetto La Qualunque è il prototipo di politico proclamista e di facciata. Le gag del comico Antonio Albanese celebri nella trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio diventano un film “attuale”.
Ed è proprio Cetto La Qualunque, con il suo sarcasmo graffiante, il personaggio adatto a descrivere un momento che sembra non avere fine. Sugli schermi una politica urlata e populista, ignorante nelle espressioni e soprattutto dei problemi reali della gente, corrotta e qualunquista.
Il paradosso è che Albanese “non si è inventato proprio niente” come ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini in un’intervista al programma tv “Che tempo che fa” su Rai3.
Il film Qualunquemente si preannuncia un grande successo, anche fuori dai confini nostrani dove la domanda “com’è possibile che in Italia si sia arrivati a questo punto?” sembra non avere ancora avuto una risposta appropriata, lasciando aleggiare sul Paese l’immagine fortemente dequalificante quale è ora quella del presidente del Consiglio.
Lo scandalo non è sicuramente il film in se, seppure l’ironia di Albanese appare tagliente e per certi versi mortificante, quanto piuttosto il sistema di potere vigente e le leve, poco politiche, di cui si serve per mantenersi in piedi.
Lo squallido teatrino che si ripete nelle sue forme televisive quotidiane senza alcuna innovazione sostanziale è quanto Albanese vuole dire nel suo film. È come un refrain continuo in cui si leggono dichiarazioni che qualche minuto dopo sono già vecchie, ritrattate fino alla noia, come le battute dei vecchi clown che ormai non fanno più ridere nessuno.
Il quadro drammatico e avvelenato messo su dal brillante Albanese è volutamente volgare e ricalca la corruzione nei costumi in atto nel nostro Paese. Insomma il film si preannuncia scoppiettante … decisamente da vedere!