E’ più grave del previsto la situazione a Porto Torres, dopo che martedì sera una perdita nell’impianto portuale della E.On ha causato il riversamento in mare di circa 10 mila litri di olio combustibile.
Le operazioni di bonifica sono iniziate immediatamente e si cerca di limitare i danni, ma i sindaci della zona hanno già allertato la popolazione e hanno vietato l’accesso alle spiagge.
Una task force composta da cento persone lavora incessantemente da due giorni, avvalendosi del supporto logistico di cinque autobotti e due autocisterne.
“Si tratta di una misura legata alla potenziale pericolosità del materiale, valida fino a quando non verrà meno questo pericolo. Invito i cittadini a non toccare il prodotto e a rispettare il lavoro delle autorità preposte. Spero che venga fatta immediata chiarezza e che fatti del genere non abbiano più a ripetersi. E.on dovrà farsi integralmente carico delle conseguenze negative sull’ambiente e sulla comunità. Mi rendo conto che la misura adottata è pesante per i miei concittadini che vivono un rapporto intenso con il mare. Per questo faremo in modo che tutto venga chiarito il prima possibile.” ha spiegato Beniamino Scarpa, sindaco di Porto Torres.
Pare che molto dell’olio sversato sia già stato recuperato dalle spiagge ma resta in vigore il divieto di accesso e di balneazione nell’arenile, disposto dai sindaci di Sassari e Porto Torres.
La Procura della Repubblica di Sassari ha aperto un’inchiesta per stabilire le cause e le responsabilità. L’ondata nera è arrivata con il maestrale fino alla spiaggia di Platamona, ricoperta di grumi neri. E i cittadini si sono già riuniti in comitati per partecipare alle operazioni di bonifica e sensibilizzare tutti su quanto accaduto.