Radio Déco è un piccolo tabarin che, attraverso le canzoni e i testi espressivi dell’Europa degli anni tra le due guerre, racconta con elegante ironia le donne, lontane dai loro amori e dalla trincea.
Il tempo sembra sospeso, scandito solo dal suono jazz del pianoforte e dall’eloquenza dei contenuti intrisi di melanconica sensualità e innocenza, attese e leggerezza.
Canzoni strettamente legate all’iconografia fascista o di puro intrattenimento come quelle di Rabagliati, De Angelis, Petrolini, Kurt Weill e la drammaturgia di Brecht, Valentine e Krauss descrivono una quotidianità dominata dal monopolio radiofonico, che scandisce la vita, muove desideri, alimenta speranze e regala realtà parallele.
Un percorso tra veri gioielli musicali che risentono dell’eco jazzistico proveniente dagli Stati Uniti, dove impazza lo swing.
Nato in Francia, il tabarin era un locale adibito alle rappresentazioni teatrali di arte varia e al ballo degli spettatori che, con gli anni, divenne sinonimo di dancing, night, café-chantant o, in italiano, della nostra balera.
Lo spettacolo si tiene alle Torri dell’Acqua che, abbandonata l’ultracentenaria vocazione di acquedotto (1912) nel 2009, sono diventate un importante centro culturale polifunzionale, oltre che esempio unico di archeologia industriale contraddistinto dalla multicomunicabilità: la casa dell’acqua, storica via di comunicazione, mette anch’essa in comunicazione diverse culture, discipline, interessi e idee.