“Gli insegnanti sono pagati pochissimo – ha dichiarato Mariastella Gelmini – perchè sono troppi”. I tagli sono stati fatti sugli sprechi, secondo il ministro della Pubblica Istruzione che ha sostenuto di non aver licenziato alcuno. E proprio i tagli, ha spiegato, hanno permesso di liberare fondi per pagare gli scatti di anzianità. Inoltre, ricorda che “la spesa nella scuola è aumentata del 30% negli ultimi 10 anni. Sono quasi 200 mila i bidelli, vengono spesi 600 milioni per le imprese di pulizia, ci sono più bidelli che carabinieri per avere delle scuole sporche”. Per la Gelmini la scuola “deve tornare a essere un ascensore sociale” ma per farlo “bisogna cambiare le regole”. Dallo studio della trasmissione “Che tempo che fà” il ministro assicura che nella sua riforma non ci sono tagli alla scuola, “ma tagli agli sprechi. Mi sentirei in colpa se avessi tagliato sulla qualità della scuola, non ho licenziato nessuno, ma abbiamo contenuto la pianta organica e liberato risorse che hanno permesso di non bloccare gli scatti di anzianità per gli insegnanti”.
Inoltre il ministro si è dichiarata favorevole agli investimenti privati nelle università. “Non c’è nulla di male – sottolinea – se i privati entrano nei consigli di amministrazione delle università. Bisogna superare la contrapposizione tra pubblico e privato”.
Imminente la risposta di Francesca Puglisi responsabile scuola del PD: “Gli insegnanti non sono troppi rispetto al fabbisogno. Il rapporto alunni/insegnati era perfettamente allineato alla media europea, se togliamo dal conto gli insegnanti di religione e gli insegnanti di sostegno, che in altri Paesi europei sono pagati direttamente dai ministeri del welfare e della sanità”. “Il ministro, ora – continua Puglisi – forse pensa di blandire gli insegnanti dopo averli sterminati, promettendo stipendi migliori. Ma è stata lei a bloccare gli scatti di anzianità, per poi dire oggi che li restituisce, grazie alle risorse risparmiate licenziando i precari. Riducendo il numero di insegnanti, ha trasformato le aule in carri bestiame dove si vive ammassati in violazione ad ogni norma di sicurezza”.