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Stop all’acne: i consigli dello psicologo

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L’acne è uno dei maggiori problemi per gli adolescenti. Non solo causa dolore e fastidio (se i foruncoli sono molto grandi e concentrati intorno alla bocca, perfino sorridere o mangiare può risultare difficoltoso), ma comporta anche un importante disagio psicologico.

Il vissuto di un adolescente con il viso ed altre parti del corpo devastate dall’acne è di tipo altamente depressivo, fobico ed evitante. Stare in gruppo con gli amici, farsi ritrarre in fotografia, indossare un costume da bagno, possono diventare situazioni insostenibili.
La timidezza e l’inibizione sociale derivanti dal problema dell’acne possono influire anche su altri versanti, causando ad esempio una diminuzione del rendimento scolastico, l’uso e l’abuso di sostanze stupefacenti o alcoliche, comportamenti sociopatici.
Tutto ciò accade perché gli adolescenti curano con particolare attenzione l’aspetto fisico e avere l’acne, quindi, li rende particolarmente vulnerabili.
Non sempre a questo problema viene data la necessaria importanza: gli adulti sanno che si tratta di un disagio passeggero che in genere non lascia traccia di sé, per cui non si adoperano per aiutare i ragazzi a superare questo difficile momento della loro vita.
D’altra parte è anche vero che gli adolescenti attribuiscono un’importanza esagerata ad ogni piccolo difetto fisico: qualsiasi sciocchezza diventa elemento di disagio sociale perché ci si sente al centro dell’attenzione e si pensa che le persone non abbiano di meglio da fare se non osservare e commentare l’aspetto degli altri.

Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Dermatology, acne e depressione vanno spesso a braccetto.
Lo psichiatra Madhulika A. Gupta, Ph.D., professore alla University of  Western Ontario a Londra, ha condotto una ricerca su pazienti sofferenti di acne, perdita di capelli, eczema o psoriasi, trovando che, tra questi, quelli più depressi erano coloro che soffrivano di una grave psoriasi ma i pazienti che presentavano l’acne, anche se moderata, erano al secondo posto.

Cosa fare per risolvere il problema?

– Rivolgersi a un dermatologo: esistono molte terapie per la cura dell’acne che, se anche non sono del tutto risolutive, possono sicuramente aiutare a migliorare la situazione, soprattutto a livello di prevenzione.

– Rivolgersi ad un centro estetico: oltre ai farmaci, molto efficaci sono alcuni trattamenti cosmetici. Un consiglio in merito può essere richiesto anche al dermatologo, oltre che all’estetista.

– Non attribuire al problema un’ importanza che non merita: per prima cosa passa presto e poi è largamente condiviso fra i giovani.

– Non concentrare la propria attenzione sui volti perfetti di ragazzi e ragazze giovani proposti dalla TV (il trucco e le luci fanno miracoli!) ma confrontarsi con la maggioranza dei teen-agers ‘normali’, come i compagni di scuola.

– Non dimenticare che, quando si è stressati, è abbastanza frequente che compaiano delle escrescenze sul viso, simili a rosacee o a veri e propri foruncoli, a qualsiasi età e anche se non si soffre di acne: lo stress provato per la propria acne instaura un circolo vizioso che ritarda la guarigione.

– Cercare di non deprimersi, tenere a sé stessi, fare di tutto per rafforzare l’autostima e riprendere i contatti sociali.

– Parlarne apertamente coi genitori: è vero che a volte non capiscono, ma se non si fa nulla per aiutarli, è impossibile che ci riescano: non sono degli Dei onnipotenti e non sanno tutto di voi.

Dunque, provateci, non tenetevi tutto dentro: forse il solo parlarne potrebbe già aiutarvi a guarire.

La Redazione di Universy.it ringrazia la dottoressa Giuliana Proietti e www.psicolinea.it