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A quasi un secolo dalla tragedia del Titanic

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Quando fu costruito, il Titanic era il più grande, veloce e lussuoso transatlantico del mondo, la massima espressione della tecnologia navale. Durante il suo viaggio inaugurale (da Southampton a New York) entrò in collisione con un iceberg alle 23:40 (ora della nave) di domenica 14 aprile 1912. L’impatto provocò l’apertura di alcune falle lungo la fiancata destra del transatlantico, che affondò nelle prime ore del mattino successivo, spezzandosi in due tronconi.

L’incidente viene ricordato come una delle più grandi tragedie nella storia della navigazione civile: persero la vita 1523 dei 2223 passeggeri imbarcati compresi gli 800 uomini dell’equipaggio. L’evento fece molta presa sull’opinione pubblica e portò alla convocazione della prima conferenza sulla sicurezza della vita umana in mare.

Il testimone oculare Jack Thayer, uno dei circa 705 sopravvissuti, rese questa testimonianza: «Il ponte era leggermente girato verso di noi. Si vedevano mucchi dei quasi 1500 passeggeri rimasti a bordo che si affastellavano come sciami d’api, ma solo per ricadere a gruppi, a coppie, da soli, mentre circa 80 metri di scafo si alzavano formando con la superficie un angolo di circa 70°. Poi la nave, e con essa il tempo stesso, sembrarono fermarsi. Infine, gradualmente, il ponte si girò, come a voler nascondere l’orrendo spettacolo alla nostra vista.»

Solo il 1º settembre 1985 una spedizione congiunta franco-americana, condotta da Jean-Louis Michel e Robert Ballard, localizzò e fotografò il relitto della nave alla profondità di 3.800 metri, a sud est di Terranova.

Una delle leggende più toccanti sul Titanic è quella riguardante l’orchestra di bordo: secondo le ricostruzioni, gli otto membri (George Krins, Roger Bricoux, W. Theodore Brailley, J. Wesley Woodward, P.C. Taylor, J.F.C. Clarke, John Law Hume, diretti da Wallace Henry Hartley) avrebbero continuato a suonare nel salone di prima classe per distrarre e calmare i passeggeri anche dopo la collisione e nelle fasi concitate in cui era ormai tristemente decisa la sorte della nave.