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Brescia: ragazza segregata in casa perchè troppo bella

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ragazza con burqa

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A soli 19 anni, si è ritrovata vittima di una cultura a volte troppo restrittiva, che spesso non riesce a conciliare i propri fondamenti con quelli delle tradizioni del nostro Paese, causando episodi di intolleranza o di mancata integrazione.
E’ quanto accaduto ad una diciannovenne pakistana, residente a Brescia, cui la famiglia ha impedito di andare a scuola e frequentare i coetanei, perchè troppo bella e troppo corteggiata.

In seguito all’allarme lanciato dai professori dell’Istituto professionale di Brescia, preoccupati per le assenza della diciannovenne, si è tenuta in Questura una lunga trattativa tra il Console pakistano a Milano, il capo della Squadra mobile, Riccardo Tumminia, i rappresentanti di un’associazione pakistana, i rappresentanti della Cgil di Brescia, la ragazza e i suoi familiari.

Al termine, la famiglia ha accettato di lasciar tornare sui banchi la figlia e di non mandarla in Pakistan contro la sua volontà, dove ad attenderla c’era già un cugino pronto a sposarla, in un matrimonio chiaramente imposto.

“Al momento – ha detto il capo della Mobile – “non sono stati ravvisati reati. Abbiamo segnalato tutto alla Procura che ora valuterà. I tre fratelli della studentessa sono stati comunque avvertiti: devono stare attenti, è facile superare il limite”.

Fortunatamente domani la ragazza potrà tornare a scuola e riprendere in mano la vita che ha tutto il diritto di condurre.