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Greenpeace e Fukushima: il Giappone ammette livello 7

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“La decisione odierna del Governo giapponese di classificare l’incidente nucleare di Fukushima al livello INES n.7 arriva, secondo Greenpeace, terribilmente in ritardo, come dimostrano i dati raccolti dalle squadre di radioprotezione inviate sul posto dall’organizzazione.”
La storia dell’industria nucleare è macchiata di silenzi. Sia in Giappone che altrove, l’industria nucleare ha di nuovo cercato di minimizzare il rischio sulle popolazioni colpite da questa tragedia e solo dopo un mese accetta di riconoscere la gravità di quest’incidente: il massimo nella sua scala – afferma Thomas Breuer, direttore della campagna Energia e Clima di Greenpeace Germania – Tuttavia, il peggio non è ancora passato e mentre si cerca di riportare il reattore sotto controllo potrebbero essere rilasciate ancora molte radiazioni”.
Greenpeace ha chiesto già tre settimane fa di classificare quest’incidente con il livello 7, sulla base di uno studio commissionato da Greenpeace Germania al Dr. Helmut Hirsch, esperto di sicurezza nucleare. La risposta del governo, però, si è dimostrata inconsistente, con la discutibile decisione di una limitata evacuazione delle aree attorno alla centrale nucleare.
Il team di esperti di Greenpeace continuerà la sua attività di monitoraggio e analisi al di fuori della zona di evacuazione, al fine di valutare i reali rischi per la popolazione e l’ambiente esposti alla contaminazione radioattiva.
“Il governo giapponese finalmente riconosce che la situazione è seria. Adesso deve rapidamente realizzare misure adeguate, come l’evacuazione di donne incinte e bambini dalle aree densamente popolate come le città di Fukushima e Koriyama” conclude Breuer.