La maternità offesa porta sulla scena teatrale una storia drammaticamente vera: quella di una madre che perde le proprie figlie in un incidente stradale.
Lo spettacolo è di Doretta Boretti (coordinatrice toscana dell’Associazione europea familiari e vittime della strada e presidente della Fondazione Elisabetta e Mariachiara Casini onlus), per la regia di Gabriella Del Bianco. «E’ la storia della difficile e laboriosa gestione del dolore – ha spiegato Doretta Boretti – come trovarsi in un labirinto nel quale sembra impossibile individuare l’uscita, con la protagonista che cercherà con la forza e il coraggio per continuare a vivere. Questo testo vuole restituire la voce a tutte quelle donne e madri che voce più non hanno. In La maternità offesa lo spettatore si ritroverà protagonista suo malgrado attraverso emozionanti dialoghi e monologhi densi di musicalità e poesia in un crescendo di speranza e amore talvolta traditi. La tragedia inizia con quattro attori in scena immobili: i loro volti saranno coperti da maschere neutre che simboleggiano la presenza muta di un dolore universale. La voce di Dolore, fuori scena, annuncia invece la tragedia in tutta la sua drammaticità. La protagonista (la madre) entra successivamente in scena trascinandosi faticosamente per terra, sopraffatta dal dolore per la perdita dei suoi figli, morta tra i morti e invece, suo malgrado, ancora viva».
La presentazione dello spettacolo c’è stata stamane, a Palazzo Vecchio, con la partecipazione dell’Assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi.
«Ci sono cimiteri nascosti nelle nostre città – ha commentato l’Assessore – a un semaforo o sulle strisce pedonali spunta ogni tanto un mazzo di fiori, un cero, un biglietto d’addio. Non bastano più gli allarmi lanciati con la ritualità di chi sembra rassegnato alla constatazione. Il rispetto di certe regole può ridurre i rischi, e anche i pericoli».
«Le associazioni dei familiari delle vittime, che si battono per quel civismo che a volte può salvare una vita – ha concluso Rosa Maria Di Giorgi – ci chiedono anche di non lasciar cadere l’allarme nell’ indifferenza. Anche in questo modo sosteniamo la campagna per rendere più sicure le strade delle città e salvare tante vite».