Egregio signor direttore,
non noi ci conosciamo che di vista. Eppure la stimo, perché leggo questo giornale e spero che lo leggano anche gli altri. Ma lei è direttore e di sicuro potrà rispondermi.
Per esempio mi chiedo: perché Mubarak, appena arrestato in Egitto, se l’è presa con le toghe rosse?
Le chiedo: in Tunisia contro Ben Ali ci sono 18 capi d’accusa. Ma sarà assolto se passerà il processo breve anche là?
Perché Gabriella Carlucci ha detto che i libri di testo sono troppo comunisti? Perché alcuni dicono che il fascismo fu una dittatura?
E perché Berlusconi ha detto: “Lascio alle persone di buon senso il giudizio sul mio operato“. Secondo lei gli conviene?
Mi sa dire perché Silvio ha incontrato i laureati e gli ha raccontato delle barzellette? Stava solo applicando la riforma Gelmini?
Perché i bambini americani vanno a scuola e trovano l’Ipad sul banco dell’asilo e gli italiani vanno a scuola e non trovano l’asilo?
Perché, le chiedo ancora, la Ferrari non vince più una gara? Si fa fare i motori dalla Fiat?
Perché gli emigrati africani vengono in Italia, cioè quanto benessere credono di trovare? Non è che in Nord Africa si prende solo il TG1?
Perché alcuni scienziati hanno riprodotto la schizofrenia in provetta? Non bastavano i video di Borghezio su youtube?
Perché le previsioni del tempo ci dicono sempre pioverà, ci sarà il sole? Non basta portarsi un ombrello in macchina e buonanotte?
Queste risposte attendo ma, soprattutto, direttore, le chiedo: perché mi cambia i titoli degli articoli? Potremmo evitare?
Grazie per la sua pazienza!
La saluto distintamente,
Carlo Lerri
Fortissima questa lettera….