L’autopsia sul corpo di Carmela Rea, da tutti conosciuta come Melania, ha riscontrato 35 coltellate sul corpo della donna, inferte quando lei era di spalle, probabilmente colta di sorpresa senza che abbia avuto modo di difendersi.
Nessun segno di violenza sessuale, ma tanto accanimeno e tanta ferocia. Adriano Tagliabracci a conclusione del primo esame autoptico, ha avanzato l’ipotesi, quasi sicuramente certa, di un delitto d’impeto, passionale e non premeditato o legato alla criminalità organizzata. Ha anche confermato che l’omicidio è avvenuto in un luogo diverso da quello del ritrovamento.
Nessun indagato, per il momento; l’uomo che, con una telefonata, ha avvertito della presenza del cadavere nel bosco, è estraneo alla vicenda, era solo un cacciatore di funghi. La famiglia della vittima aspetta di conoscere la verità: «Si deve sapere cosa è successo a mia sorella – ha detto Michele, il fratello della vittima – Lei non si sarebbe mai allontanata da sola».
Il criminologo Francesco Bruno ha fatto presente la possibilità che dietro l’assassinio di Melania ci potrebbe essere un serial killer, che potrebbe colpire ancora.
Quindi il ritrovamento, tempo fa, di un cadavere nella stessa zona del ritrovamento del corpo di Melania, non sarebbe casuale.