Nonostante le campagne di sensibilizzazione gli italiani non ne vogliono proprio sapere di smettere di fumare. Nonostante i danni che il fumo provochi alla salute, e che l’Italia sia tra le prime nazioni ad aver adottato misure di protezione per la salute dei non fumatori con la legge Sirchia del 2003 sul divieto di fumo nei luoghi pubblici, il numero dei fumatori continua a crescere.
Proprio per rilanciare il messaggio che il fumo uccide, si è celebrato il 31 maggio in tutto il mondo la “Giornata senza tabacco” promossa dall’Oms. I numeri resi noti dall’Organizzazione mondiale della Sanità alla vigilia della Giornata mondiale non possono lasciare indifferenti: il tabacco continua ad uccidere quasi 6 milioni di persone l’anno, tra le quali 600mila sono vittime del fumo passivo, e nel 2030 le vittime del tabacco potrebbero raggiungere gli 8 milioni. Tra i fumatori sono soprattutto i giovani quelli più contagiati dal vizio.
Campagne di sensibilizzazione e prevenzione restano le uniche armi, al momento, per aiutare a comprendere i danni provocati dal fumo sulla salute, tra cui cancro e cardiopatie.