Il 13 novembre 2006 Giovanni Falcone è stato nominato dal Time magazine uno degli eroi degli ultimi 60 anni. Oggi sarebbe stato il suo compleanno, se non fosse stato ucciso in quella comunemente ricordata come “la strage di Capaci”: era il 23 maggio 1992.
Indelebile nel ricordo dei cittadini italiani la figura di questo Magistrato, cui è stata assegnata la Medaglia d’oro al Valor Civile: “Magistrato tenacemente impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, consapevole dei rischi cui andava incontro quale componente del ‘ool antimafia, dedicava ogni sua energia a respingere con rigorosa coerenza la sfida sempre più minacciosa lanciata dalle organizzazioni mafiose allo Stato democratico. Proseguiva poi tale opera lucida, attenta e decisa come Direttore degli Affari Penali del Ministero di Grazia e Giustizia ma veniva barbaramente trucidato in un vile agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificando la propria esistenza, vissuta al servizio delle Istituzioni.»
Dopo di lui, la mafia ordinò l’uccisione anche dell’amico e collega Paolo Borsellino.
Due grandi uomini che si sono sacrificati per il Paese, in nome degli ideali di giustizia e libertà, convinti che le Isttiuzioni potessero e dovessero assicurare la legalità nel Paese e collaborare per sconfiggere la mafia, un male non invincibile.
Falcone, infatti, amava ricordare: “La mafia non è affatto invincibile. È un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”
