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L’ha scritto la Radio, in mostra a Roma fino al 14 maggio

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Dal telegrafo senza fili al broadcasting commerciale, “L’ha scritto la radio”è la mostra che racconta la storia attraverso le valvole e i transistor dei diversi apparecchi radiofonici susseguitisi nel tempo, in un mondo che è cambiato ad un ritmo sempre più incalzante.

Visitabile fino al 14 maggio presso la Casa della memoria e della storia di Roma, la mostra offre alla curiosità dei visitatori 30 radio d’epoca dalle forme e dimensioni più disparate: dalle radio da tavola – quelle intorno alle quali si stringeva tutta la famiglia e talvolta tutto il vicinato – a quelle piccole Radiobalilla che fecero entrare la voce di Mussolini direttamente nelle case degli italiani, senza trascurare poi gli apparecchi da comodino degli anni cinquanta.

Quest’evento espositivo pone l’attenzione non solo sulla dimensione domestica del medium radiofonico, ma anche sul significativo ruolo giocato nella dimensione politico-sociale da apparecchi sempre più sofisticati e dal potenziale comunicativo progressivamente riconosciuto come strategico, dal punto di vista propagandistico, bellico e col tempo anche commerciale.

Spiegando la scelta del titolo di questa mostra, Fabio Zeppieri -coordinatore dell’AIRE, associazione italiana radio d’epoca- afferma in proposito: “Abbiamo scelto questo titolo per sottolineare il fatto che questo media è riuscito a scrivere una parte di storia dell’umanità, anche grazie alla sua natura così flessibile e mutevole”. ”Tra i pezzi più interessanti dell’esposizione ci sono alcuni tra i primi walkie-talkie, usati nel corso del secondo conflitto mondiale”.

La radio dopotutto, come ha sottolineato Francesco Cremona -collezionista e appassionato del settore-, “è sempre stata espressione della guerra. Molti oggetti della mia collezione erano usati in ambito militare”.
Ma l’esposizione non perde l’occasione di mostrare la radio anche, e soprattutto, quale strumento di pace e progresso. Si pensi ad esempio al pezzo che è stato associato al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Si tratta di una riproduzione dell’Ondina campale tipo S, nota per essere stata la radio di bordo del Dirigibile Italia. Senza l’Ondina i superstiti dell’incidente, di cui l’aeronave fu protagonista nel 1928, non sarebbero mai riusciti a salvarsi.

Il panorama tecnologico offerto alla vista di chi si accosta a questa mostra, spazia dai modelli d’elite –alcuni dei quali giova sottolineare sono ancora funzionanti e capaci di captare quasi tutte le stazioni radio-, a quelli più semplici e, per così dire, “poveri”. Tra quest’ultimi, ad esempio si può ammirare la radio a Galena, detta appunto “la radio dei poveri” perché permetteva anche ai meno abbienti di raccogliere le voci e i suoni che venivano dal cielo, semplicemente attraverso una cuffia telefonica, un pezzo di filo per antenna e un baffo di gatto che solleticava un pezzetto di galena.

Precisa infine Zappieri: ”Tutti gli oggetti esposti provengono dagli iscritti all’Aire. Circa una metà sono strumenti originali, mentre il resto consiste in riproduzione fatta da noi. Un prototipo è stato costruito dalla nostra mascotte, un ragazzino di 14 anni”.
Sono tre le sezioni in cui è divisa l’esposizione. La più estesa è quella riservata al periodo d’oro per l’ascolto radiofonico (1920-1950); una seconda sezione è dedicata alle riproduzioni delle apparecchiature scientifiche ottocentesche che segnarono le tappe fondamentali dell’invenzione- radio; la terza, infine, racconta la storia della spedizione al Polo Nord del Dirigibile Italia (1928) con le riproduzioni delle radio di bordo.

L’iniziativa è a cura del Dipartimento Cultura – U.O. Strutture Culturali – Servizio Programmazione e Gestione Spazi Culturali e di AIRE Associazione Italiana Radio d’Epoca – Gruppo locale di Roma & Lazio in collaborazione con l’Associazione Culturale Rione Garbatella e Zètema Progetto Cultura.

Casa della Memoria e della Storia
Via San Francesco di Sales, 5 (Trastevere) Roma
Tel: 06 6876543 – Infoline: 06 0608
ORARI: lun-sab ore 9.00/19.00
INGRESSO LIBERO