Si chiama Rick Genest, in arte Rico, ha 26 anni, è nato a Montreal ed ha improntato gli ultimi anni della sua vita alla realizzazione di un progetto: dal 2006 ha iniziato il suo maniacale percorso di trasformazione in uno zombie boy, attraverso il ricorso ai tatuaggi.
Il suo corpo ne è ormai quasi completamente pieno (volto e testa compresi, fatta eccezione per le parti intime), per potersi avvicinare alle sembianze di uno scheletro. In aggiunta ai tatuaggi, è solito dipingersi il volto e accentuare alcuni tratti del viso con abbondante trucco, per accentuare l’effetto. Inizialmente famoso solo nel web e tra gli appassionati di tatuaggi e body manipulation, recentemente Rico è diventato un’icona nel mondo della moda ed è richiestissimo per video promozionali e servizi fotografici.
Il primo ad accorgersi di lui è stato Thierry Mugler, che lo ha fortemente voluto in passerella per la presentazione della collezione Autunno-Inverno 2011. È stato protagonista anche delle sfilate di Nicola Formichetti, fashion director di Lady Gaga che, colpita da tanta eccentricità, lo ha scelto per un’apparizione in uno dei suoi ultimi video: Born this way.
Lo stravagante canadese ha dichiarato di essersi voluto trasformare in “The Tattooed Zombie” sulla spinta dei nomignoli che gli sono stati affibbiati dai suoi amici durante l’adolescenza, dovuti alla sua passione per il mondo della notte. Inoltre, è un tributo ai film horror, da lui amati.
Le sedute gli sono costate oltre 4000 dollari, ma l’impresa è certamente riuscita e gli è valsa la celebrità e contratti lavorativi, nonché un elevatissimo numero di fans, soprattutto donne.
Il tatuaggio, nato come parte integrante di una cultura, come decorazione scaramantica di alcuni popoli, come rito di appartenenza o di passaggio per altri, nell’Occidente è oggi un elemento decorativo da esibire: il corpo diventa una sorta di tela per un disegno permanente, che in molti casi finisce con lo stancare. Il docente dell’Università di Tor Vergata e chirurgo plastico all’Idi di Roma, Ezio Maria Nicodemi, ha rilevato che in Italia il 30% dei tatuati rimuove il disegno col laser, o per via di un pentimento (soprattutto donne) o per un maggiore inserimento sociale: difatti, alcune professioni bandiscono i tatuaggi.
Dai tribali (sempre di tendenza), ai segni zodiacali, alle scritte: ce n’è per tutti i gusti; per un effetto maggiormente realistico, in tanti ricorrono ai tatuaggi 3D, con innesti in silicone per realizzare parti in rilievo.
Non mancano le esagerazioni, come quella di Rico, che ha fatto della sua decisione estrema la sua fonte di guadagno: ma al di là dei ritorni economici e del successo, non si può non definire macabro il suo aspetto e discutibile la sua trasformazione.