Con il patrocinio dato dalla Regione Toscana, dalla Provincia e dal Comune di Arezzo, dall’Ambasciata Argentina in Italia e dal Congresso dei Deputati dell’Argentina, la mostra ‘I Dinosauri della Patagonia’ si accinge a superare gli ottantamila visitatori previsti entro la sua chiusura il 30 giugno.
Si tratta di un interessantissimo progetto espositivo realizzato dal GrupoCultural Argentina e curato dal museologo argentino Fabio Frachtenberg, con la collaborazione di Jorge Calvo -paleontologo dell’Università Nazionale di Comahue in Patagonia e direttore del ‘Proyecto Dino’-.
L’intento degli organizzatori è stato evidentemente quello di riuscire a coniugare un evento di altissimo livello scientifico e culturale con una formula accessibile e fruibile a tutti, anche ai più piccoli. Tale obiettivo non solo è stato centrato ma si è anche rivelato l’arma vincente di questa mostra.
In ’I Dinosauri della Patagonia’, allestita presso Arezzo Fiere e Congressi, le moderne tecnologie e le competenze di paleontologi di altissimo profilo offrono al pubblico in visita di conoscere, in modo piacevole e non accademico, lo stato dell’arte della ricerca e le ipotesi più accreditate presso la comunità scientifica internazionale.
Il visitatore viene infatti catturato da ricostruzioni di ambienti primitivi, anche in 3D, da postazioni interattive, scheletri ecc, insomma una mostra tutta da esplorare. Simulazioni interattive, film e giochi computerizzati; spazi ludici per i bambini per i quali sono state peraltro studiate attività manuali ed educative nuove e divertenti per avvicinarli alla ricerca scientifica e paleontologica attraverso un approccio ludico e certamente coinvolgente. Non a caso sono ben 300 le scolaresche italiane che da febbraio a maggio hanno fatto visita alla Mostra.
Ma ‘I Dinosauri della Patagonia’ non manca di esercitare il suo fascino anche sui più grandi, certamente incuriositi su quello che ancora oggi rimane uno dei più grandi misteri nella storia del nostro pianeta: qual è tutta la verità sui dinosauri, la loro vita e –soprattutto- la loro estinzione.
La mostra, grazie anche al supporto offerto dall’ Universidad Nacional de Comahue – Argentina e Proyecto Dino, rende conto proprio del lungo percorso finora svolto dalla ricerca sul mistero di queste affascinanti creature e di come essa non si sia mai fermata, continuando ancora a produrre nuove ed appassionanti scoperte.
C’è da sottolineare, infine, la lodevole componente umanitaria di questo evento: Arezzo Fiere e Congressi destinerà infatti parte del ricavato alla Fondazione PUPI, da anni è impegnata nel sostegno dell’infanzia in Argentina.
Voluta da Javier e Paula Zanetti -il notissimo calciatore da anni capitano dell’Inter- la Fondazione è nata con lo scopo di sostenere un’area estremamente povera della Repubblica Argentina. Grazie alla Fondazione PUPI è stato creato uno spazio dove i bambini socialmente più svantaggiati e diversamente abili ricevono, fin dalla prima infanzia, le attenzioni e l’istruzione necessarie in ogni momento della loro vita. La missione della fondazione è portare avanti azioni con le quali affrontare la problematica della povertà, partendo dai concetti di integrazione ed integrità della persona e avendo come obiettivo quello di offrire servizi di qualità e non di quantità, dare assistenza ai bambini ed accompagnarli nel loro sviluppo, risolvere i loro problemi di emarginazione ed esclusione, lavorare sulla prevenzione del fallimento scolastico e sociale.