Non senza ragione, verranno guardate dai governi con diffidenza: il Café Procope, aperto a Parigi nel 1686, può quasi essere accreditato quale culla della Rivoluzione francese.
Con l’Illuminismo le botteghe di caffè si diffondono in tutta l’Europa e, in breve, divengono, più che luoghi di perdizione, i punti di riferimento per la cultura e l’arte dei lumi: luoghi di incontro, di cultura, di sapere, di scambio di notizie e di storie.
Nel 1654 a Marsiglia, nel 1662 a Londra, nel 1680 a Parigi, …
Al Caffè Florian di Venezia si incontravano Rousseau e Silvio Pellico, al Procope di Parigi trattavano Voltaire e d’Alembert.
Nel 1764 l’illuminista Pietro Verri, con l’intento di “risvegliare” la cultura italiana, fonda la celebre rivista “Il caffè”.
Diversi i tentativi di proibizione ma, più che vietare alle “case del caffè”, si pensa ad imporre tasse sul consumo della bevanda.
E’ del 1732 la celebre “Cantata del Caffè” di J. S. Bach ispirata alle proteste popolari per gli alti prezzi e le restrizioni.