«Dobbiamo seguire una nuova strada. Vogliamo che l’elettricità del futuro sia sicura, affidabile ed economicamente sostenibile. Le forniture energetiche in Germania hanno bisogno di una nuova architettura». Lo ha detto Angela Merkel, spiegando la decisione di chiudere tutti i reattori atomici entro il 2022. Il piano messo a punto dal governo tedesco per l’abbandono dell’energia nucleare prevede, da subito, otto centrali in meno su un totale di 17 impianti. Secondo il progetto, le sette centrali che erano state chiuse in seguito alla moratoria di tre mesi annunciata dalla Merkel dopo il disastro di Fukushima non verranno riaperte. Inoltre rimarrà chiusa anche la centrale di Kruemmel, nello Schleswig-Holstein, ferma dal 2009. L’annuncio segue la tempistica anticipata da un articolo pubblicato sulla Bild: entro inizio giugno, scriveva il giornale, lo coalizione liberal democristiana avrebbe iniziato a lavorare all’alternativa energetica al nucleare. Uno dei pilastri del nuovo piano è l’eolico, con nuove aree designate per ospitare gli impianti e turbine eoliche ancora più efficienti.
Le strategie tedesche per il futuro, secondo un documento ottenuto da Reuters, prevedono un mix di azioni composte da:
– riduzione del consumo dell’elettricità del 10% nel 2020 attraverso ulteriori misure di incremento dell’efficienza energetica
– coinvolgimento delle industrie energivore
– adeguamento delle abitazioni per renderle efficienti dal punto di vista energetico
– raddoppio della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili al 35% nel 2020
– riduzione delle emissioni di gas serra del 40% nello stesso periodo.
Data la maggior rilevanza che gas e carbone rivestiranno nel mix produttivo energetico della Germania, si stima che la CO2 rilasciata ogni anno nell’atmosfera aumenterà tra i 20 e i 29 milioni di tonnellate.
L’addio al nucleare costerà 40 miliardi di euro, e sarà accompagnato da uno sforzo ancor più massiccio di quelli già intensi compiuti finora per la riconversione alle energie rinnovabili e pulite. Berlino, sull’onda del terrore provato dalla società tedesca e da tutto il pianeta per la tragedia di Fukushima, si è dunque decisa a bruciare i tempi e a dare l’esempio a tutto il mondo.