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Wwf: torna l’orso nel parco nazionale dello Stelvio

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La ricomparsa nelle Alpi centrali di un animale protagonista come l’orso va gestita. Questo l’impegno che si è preso il WWF Italia che partecipa al progetto Life Arctos, finanziato dall’Unione Europea, che vede diversi partner sulle Alpi come sull’Appennino, la Regione Lombardia, la Provincia di Trento, la Regione Friuli Venezia Giulia, La Regione Abruzzo e la Regione Lazio, il CFS, l’Università di Roma e il Parco Adamello Brenta oltre al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise che ne è il capofila.

 

Il progetto partito a settembre 2010 proseguirà fino al 2014 e prevede sul territorio interessato, come la Lombardia dove di recente l’orso è sempre più presente azioni di sensibilizzazione, prevenzione dei danni, armonizzazione delle politiche di compensazione dei danni e di gestione della zootecnia, coordinamento del monitoraggio e gestione di eventuali soggetti di orso particolarmente confidenti.

Di recente la Regione Lombardia ha stipulato una nuova polizza per indennizzare i danni da carnivori ad allevamenti e altre attività economiche: il pagamento completo e rapido dei danni rappresenta un passo in avanti fondamentale per favorire l’accettazione della specie presso le popolazioni montane e creare i presupposti perché si arrivi ad una convivenza costruttiva, che arricchisca i nostri territori di naturalità e faccia comprendere alle popolazioni il valore di un tesoro quale l’orso. Per presentare e diffondere questi messaggi e fare conoscere gli impegni concreti del progetto LIFE Arctos si terranno nei prossimi anni anche in Lombardia molti incontri pubblici, alcuni dedicati a categorie specifiche come allevatori, apicoltori, cacciatori e operatori turistici.

Nel frattempo è importante che chiunque dovesse avvistare un orso o i relativi segni di presenza lo segnali ai Parchi, alle Province o al Corpo Forestale dello Stato, perché si possa monitorarne con puntuale attenzione la popolazione. Dopo il progetto di ripopolamento effettuato in Trentino, ormai da alcuni anni diversi giovani orsi maschi hanno ripreso a frequentare il territorio lombardo, in particolare le province di Brescia, Bergamo e Sondrio. Una soddisfazione che consente di constatare come le Alpi stiano così arricchendosi, difatti il ritorno dell’orso porta con sé molti elementi positivi, ma anche qualche preoccupazione. La sua presenza è indice di un ambiente naturale sano e di un contesto culturale e legislativo ormai favorevole alla presenza dei grandi predatori. Si tratta inoltre di uno straordinario fattore di valorizzazione del turismo, come gli esempi del Trentino, del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dei grandi parchi americani dimostrano. Dall’altro lato il ritorno dell’orso si inserisce in un contesto sociale ormai disabituato alla presenza di grandi carnivori, dei danni che possono creare soprattutto agli allevamenti o agli apiari e di qualche timore che possono infondere, soprattutto per mancanza di informazione.

Intanto oggi ci rallegriamo della grande sorpresa ed emozione che i due turisti lombardi hanno manifestato raccontando del loro primo incontro con l’orso nello scorso fine settimana, quando hanno con meraviglia avvistato a breve distanza un orso, poco sopra Bormio, nel Parco Nazionale dello Stelvio. Per questo ricordiamo che in caso di incontro ravvicinato è importante mantenere il rispetto e le distanze dovute a un grande carnivoro, senza però averne paura: l’orso è un animale timoroso e fugge alla presenza dell’uomo. Gli orsi non vanno avvicinati magari per scattare foto e soprattutto non va loro offerto in alcun modo cibo. Il consiglio per gli escursionisti amanti della natura è quindi quello di godersi la fortunata vista in silenzio.

Al progetto è dedicato il sito www.life-arctos.it