L’attentato subito ieri dai soldati italiani in Aghanistan e l’uccisione del caporal maggiore David Tobini, riaccende le polemiche tra gli schieramenti politici, circa la permanenza dei militari italiani in Afghanistan.
Proprio oggi il Senato dovrebbe dare il via libera al decreto di rifinanziamento delle missioni italiane all’estero.
La Lega si esprime a favore: “Ancora in Afghanistan, ma solo per senso di responsabilità”. Roberto Calderoli annuncia il suo “sì” al decreto anche se “in questo momento provo anche tanta rabbia verso una missione che non condivido e non comprendo”.
Linea non condivisa in pieno dal sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, che critica il Carroccio: “Non è serio parlare di impegni internazionali come se si fosse fra amici al bar dello sport. Gli impegni si rispettano nella buona e nella cattiva sorte: non è saggio, non è serio, cambiare opinione sull’onda dell’emozione o per un pugno di voti”.
Spaccato anche il Pdl: per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, “il rifinanziamento delle missioni all’estero è inevitabile anche perché ci sono delle missioni in corso. Certo purtroppo l’ennesima morte di un soldato, impone la necessità di fare una riflessione seria fuori dagli schemi ideologici”. Ma per il presidente leghista della commissione Esteri di Montecitorio, Stefano Stefani, “E’ chiaro che dall’Afghanistan occorre andar via perché l’obiettivo primario è portare a casa i nostri ragazzi”.
Dall’opposizione, Antonio Di Pietro grida alla violazione della Costituzione: “Denunciamo la violazione dell’articolo 11 della Costituzione, che vieta all’Italia di fare la guerra. Ma denunciamo soprattutto le responsabilità di questo governo che se a parole dice che non ha più senso stare in Afghanistan, nei fatti continua a rifinanziare le missioni senza organizzare in alcun modo il rientro”.
Il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto replica: “Comprendiamo le ragioni di coloro i quali sollevano interrogativi sulle missioni, ma rileviamo per quello che riguarda l’Afghanistan che il ritiro intempestivo e affrettato delle truppe vanificherebbe proprio il sacrificio dei nostri connazionali che sono morti nella lotta contro il terrorismo”.