Andare all’ospedale per trovare un parente e scoprire che nel naso del degente sono cresciute larve bianche e dal quale escono ed entrano piccoli insetti simili a moscerini.
Sembra la scena “onirica” di un film di David Cronemberg ed, invece, è l’incredibile vicenda accaduta ai familiari di un palermitano di 55 anni ricoverato da due mesi per una emorragia cerebrale presso il reparto di rianimazione del Policlinico di Messina.
Lo stesso ospedale sul quale due anni fa erano piovute numerose critiche per la rissa tra due ginecologi in sala parto, in questi giorni si mette ancora una volta in evidenza come sul set di una sitcom parodica sui medici.
È stata la figlia diciassettenne del paziente, recatasi in visita con la madre e il fratello venerdì pomeriggio, a scoprire l’assurdo fatto.
Quando la ragazza si è chinata per salutare il padre, si è accorta che dalla narice sinistra usciva un moscerino. Guardando più attentamente si è resa conto della presenza di alcune larve bianche all’interno del naso. Immediatamente la giovane, dopo aver attirato l’attenzione del medico di guardia, ha richiesto l’intervento della Polizia.
Il primario del reparto, il dottore Angelo Sinardi, si è prima scusato con i familiari per poi provvedere personalmente alla rimozione delle larve depositate all’interno del setto nasale del paziente.
La moglie ha già presentato denuncia e chiede, insieme alla famiglia, che la magistratura indaghi per accertare le responsabilità di questo ennesimo caso di malasanità.
Sempre la coniuge dichiara di aver più volte segnalato ai medici di guardia la presenza di larve nel reparto, ma lo staff medico ribatte che “la disinfestazione era stata fatta il giorno precedente” e tiene a precisare “che non ci sono state conseguenze per la salute del paziente”.
Questa vicenda a dir poco “surreale” evidenzia, come se ce ne fosse bisogno, lo stato di salute pessimo di certi ospedali italiani.
Stato di degrado e abbandono che non riguarda più soltanto le strutture e l’organizzazione, ma che si riversa direttamente sui pazienti e sui loro diritti elementari.