L’Italia del tennis maschile, capitanata da Corrado Barazzutti, si giocherà contro il Cile in trasferta la possibilità di tornare nel Gruppo Mondiale dopo 11 anni passati in serie B.
I play-off, che si disputeranno in terra cilena dal 16 al 18 settembre, offrono dunque l’ennesima possibilità di riscatto per il tennis italiano che ormai da diversi anni appare frustrato e alla ricerca infinita di un atleta in grado di raggiungere la top ten del circuito internazionale. Ironia della sorte, la gara si terrà proprio nel Paese dove nel 1976 Panatta, Barazzutti & C. conquistarono la Davis portando, per la prima e unica volta, il tricolore sul tetto del tennis mondiale.
Dopo 35 anni da quel memorabile 18 settembre, gli azzurri di oggi si giocano di certo meno a livello di importanza: una “semplice” promozione non è paragonabile ad una finale per il titolo. Ma sul piano morale, vista la degradante situazione in cui da anni versa il nostro tennis, Starace, Fognini e chi con loro, disputeranno una sfida di importanza assoluta. Un match speciale che, in caso di vittoria, potrà probabilmente aprire un nuovo scenario decisamente costruttivo sul futuro del tennis italiano, mentre nella malaugurata ipotesi dell’ennesima sconfitta si tornerebbe a parlare di una crisi dalla quale si può uscire soltanto con un cambio radicale operato alle basi della movimento tennistico nazionale.
L’impresa non è di certo proibitiva visto che la squadra cilena si presenterà con un Fernando Gonzalez ormai sulla via del tramonto e il modesto Paul Capdeville (n.108 del ranking).
L’unico handicap per gli azzurri potrebbe essere rappresentato dal fattore trasferta ma cercare qualsiasi tipo di alibi per giustificare una possibile sconfitta sarebbe solo un’ulteriore aggravante che non farebbe che confermare lo stato di profonda agonia nel quale non solo l’Italia della Davis, ma tutto il movimento tennistico intorno ad essa, si dimena da ormai troppo tempo senza trovare una via d’uscita dignitosa e capace di valorizzare al meglio le risorse sportive e umane così copiose nel nostro Paese.