Home Sport Calcio estero Il Barcellona supera il Villareal e lo saluta con la manita

Il Barcellona supera il Villareal e lo saluta con la manita

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La squadra di Pep Guardiola non stecca la prima di campionato (la seconda in teoria) dopo aver conquistato, lo scorso venerdì sera, la Supercoppa Europea.
Gli azulgrana, infatti, impegnati ieri sera nel Monday night match, hanno seppellito sotto 5 reti il Villareal di Pepito Rossi, una delle migliori squadre di Spagna escludendo, ovviamente, i marziani del Barça e del Real. Una vittoria che non stupisce affatto per il risultato in sé, ma per il modo in cui è stato conquistato: Guardiola, messo alle strette dall’emergenza in difesa (fuori Puyol, Piqué, Dani Alves e Maxwell), rinuncia al suo 4-3-3 e propone quel 3-4-3 che lo vide grande protagonista in campo quando in panchina sedeva il suo maestro Cruyff.
Ma il sistema di gioco non è stata l’unica novità vista ieri sera in campo: fuori ‘el cerebro’ Xavi ed ‘el guaje’ Villa, in campo dal primo minuto la nuova stella blaugrana, Thiago Alcantara, ed il cileno Alexis Sanchez, entrambi in rete a conferma della bontà della scelta del loro tecnico.
A completare il quadro delle marcature si sono aggiunti Cesc Fabregas, alla sua seconda realizzazione in gare ufficiali dopo quella del match di venerdì sera, e l’immancabile doppietta di Messi.
Il Villareal, squadra dotata di un’ottima organizzazione di gioco e di un formidabile attacco capitanato dal nostrano Pepito Rossi, nulla ha potuto contro il Barça che, nonostante le novità tattiche ed il turn over, ha continuato a sciorinare il solito calcio fatto di possesso palla, ‘tiqui-taca’ e giocate di qualità.
Lo show dei campioni d’Europa in carica va ad arricchire il week end di gol e spettacolo inaugurato dal City, dallo United e dal Real, un fine settimana di calcio estero che non ha fatto altro che aumentare il malcontento dei tifosi italiani che, non solo hanno dovuto mandar giù il boccone amaro di non poter vedere giocare la propria squadra del cuore, ma che hanno dovuto tristemente constatare (i pochissimi, ormai, che ancora non se ne erano accorti) come il calcio italiano, giocato e non, sia lontano anni luce da queste che attualmente sono le più importanti realtà del panorama calcistico europeo.