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Manovra economica. Oggi pomeriggio la presentazione al Senato

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Il mondo politico è in fermento per la manovra economica. A partire dalle 16.30 di oggi il Senato si riunirà per la conversione del disegno di legge varato dal Governo negli ultimi giorni e votato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri.

L’assise, presieduta dal presidente Schifani, dovrà vagliare il ddl che, a partire dal prossimo 22 agosto, verrà sottoposto all’esame delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali.

Già le prime indiscrezioni sulla relazione tecnica riguardante la manovra lasciano intravvedere alcune soluzioni che di unanime trovano solo il dissenso, anche all’interno della maggioranza di governo.

La manovra, soprannominata “Tremonti ter”, si suddivide, sostanzialmente, in pochi punti cardine che mirano al taglio delle spese e all’incameramento di fondi provenienti dall’introduzione di nuove tasse, nonchè dall’aumento di quelle già esistenti e che gli enti territoriali adotteranno inevitabilmente per riequilibrare i minori introiti provenienti dallo Stato centrale.

Una delle soluzioni per far fronte alla crisi, riguarda, come già accennato, l’introduzione di una tassa, il cosiddetto contributo di solidarietà, che grava sui redditi più elevati e che ammonta al 5% sui redditi compresi tra i 90.000 e i 150 mila euro, fino a raggiungere il 10% sui proventi che vanno oltre questa soglia.

Fa discutere anche il blocco dei trattamenti di fine rapporto per i dipendenti pubblici, un provvedimento che interesserà circa 19.000 impiegati statali i quali, decidendo di andare anticipatamente in pensione, vedranno slittare di almeno due anni il pagamento del loro Tfr.

Invece la liquidazione per le pensioni di vecchiaia subirà uno slittamento di “soli” sei mesi e coinvolgerà oltre 16 mila lavoratori.

Per quanto riguarda la riduzione delle spese, il ddl prevede l’abolizione delle Provincie che contano meno di 300.000 abitanti e l’accorpamento di tutti quei Comuni che non raggiungono la soglia dei 1000 abitanti. Questo provvedimento interesserà ben 1970 Comuni con una conseguente diminuzione, come ha spiegato il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, di consiglieri e assessori degli Enti locali che dai 140mila attuali scenderanno a 53 mila, con un rapporto che da 1 per ogni 428 abitanti passa a 1 ogni 1.100.

Infine la nuova manovra contempla dei tagli proporzionali ai trasferimenti finanziari previsti per le Regioni e per i ministeri. Tagli che, secondo alcuni, sono solo all’apparenza positivi in quanto, nel giro di poco tempo, si trasformeranno in aumenti di entrate per le Regioni attraverso l’incremento di ticket, addizionali e tariffe pubbliche, con una conseguente inevitabile riduzione dei servizi. In parole povere ciò che per Tremonti appare un taglio della spesa, equivale , per alcuni esperti, a conti fatti, ad un aumento delle tasse per i contribuenti.

Come mai accaduto in passato, questa manovra colpirà in modo concreto le tasche degli italiani al punto che sembra abbia fatto lamentare al Presidente del Consiglio Berlusconi tutta la sua costernazione per non aver potuto impedire l’esecuzione di provvedimenti così duri, tanto da fargli esclamare: “sarò ricordato come l’uomo delle tasse”.

 

 

 

 

 

 

1 COMMENTO

  1. Come gira e come volta … comunque vadano le cose resta il fatto che, a prescindere da come ricorderemo Berlusconi, ricorderemo certamente che ci ha svuotato le tasche per colpe che derivano da decenni di sperperi e truffe al fisco perpetrate a danno del contribuente unico e certo: il dipendente pubblico o statale che dir si voglia!!!

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