Lunedì 8 agosto uno dei più grandi campioni di tutti i tempi ha compiuto 30 anni: Roger Federer. Il compleanno del tennista svizzero è stato festeggiato da tutti gli sportivi e non solo nel mondo del tennis. Molte reti televisive e siti web hanno reso onore alle imprese del tennista, inserendo nei loro palinsesti speciali e servizi volti a celebrare l’incredibile carriera di Roger.
Ad alto livello sin dal 2000, Roger raggiunse la vetta della classifica ATP per la prima volta nel febbraio del 2004, da lì rimase il re incontrastato delle graduatorie fino ad agosto del 2008, quando dovette cedere la leadership a Rafael Nadal. Un palmares mostruoso quello del tennista elvetico: 285 settimane in testa al ranking mondiale, 67 titoli conquistati in carriera, di cui 16 slam (4 Australian Open, 1 Roland Garros, 6 Wimbledon, 5 US Open), più altre 30 finali, 8 titoli in doppio, 1 medaglia d’oro olimpica (conquistata a Pechino 2008 in doppio con Stanislas Wawrinka).
I meriti di Roger non vanno naturalmente cercati soltanto nelle spaventose cifre che segnano la sua carriera a livello di risultati, ma anche nella sua proverbiale eleganza e sportività capaci di arricchire un tennis sempre più volto all’esaltazione della componente fisica e all’omologazione sul piano del gioco. Anche se oggi vince meno rispetto ad una volta, Roger è pur sempre considerato il più grande di tutti, l’incarnazione del tennis ideale e il simbolo di una grande umanità che affronta serenamente il suo naturale declino.
Tutto il mondo del tennis si inchina e si commuove davanti alla grandezza non solo del tennista, ma anche dell’uomo. Un uomo capace di versare ancora delle lacrime, per una vittoria o una sconfitta, come se fosse un ragazzino che scende in campo per la prima volta. Allora auguri da parte di tutti, anche dai tifosi di Nadal e Djokovic, coscienti che senza la presenza di Roger anche le imprese dei loro beniamini avrebbero avuto meno valore.