Finisce la seconda striscia vincente del serbo Novak Djokovic. La seconda sconfitta stagionale dopo quella subìta da Roger Federer è avvenuta per mano di Andy Murray che vince il suo secondo torneo dell’anno ed il settimo Master 1000 in otto finali raggiunte.
Parte bene lo scozzese nella finale di Cincinnati, si porta subito avanti di un break su Djokovic, che invece ha avuto un inizio titubante nei primi giochi, soprattutto negli scambi dal fondo campo che rappresentano il suo punto di forza. Riprenderà ritmo solamente sul tre a due per Murray quando riuscirà a ottenere il controbreak dopo un punto in cui la chiamata del falco ha trasformato un ace in un errore, con lo scozzese costretto a servire la seconda palla. Sarà uno scambio durissimo quello che consegnerà a Murray il secondo break del primo set. Andy così si riprende il vantaggio che aveva perso pochi minuti prima. Nel gioco successivo quello che è sembrato un lieve calo di Djokovic nella mobilità da fondo campo farà scivolare via il punteggio a favore dello scozzese che era al servizio.
In quella che è stata una partita condizionata dal caldo e dall’umidità Murray riesce a portarsi a due punti dal set sul servizio Nole e con il punteggio di 53 in suo favore. Non chiuderà il set subito. Ma lo scozzese non si farà sfuggire l’occasione di vincere il set nel game successivo con il punteggio di 64. Nole ha annullato due set point in modo pregevole con due palle corte ma poi ha commesso un errore con il dritto, colpo che nel primo set lo ha tradito più volte.
Djokovic è sembrato assolutamente non all’apice della propria condizione fisica e i suoi numerosi errori sono stati commessi a causa della mobilità che non era al meglio, soprattutto lateralmente. Alla fine del set, a conferma di queste impressioni, il serbo ha chiamato il fisioterapista, anche a causa di un fastidio alla spalla destra.
Dall’altra parte a Murray non è stato necessario giocare a un livello eccessivamente alto per chiudere il primo set. A parte il problema (probabilmente una contrattura) alla spalla, la differenza tra i due giocatori si è notata nella rapidità degli spostamenti, con Andy che aveva meno difficoltà a tenere, anche il recupero, scambi molto prolungati.
Nel secondo set il serbo appare poco convinto delle proprie possibilità e subisce subito un break in apertura. Sarà dopo il secondo break subìto che Novak Djokovic si ritirerà sul tre a zero per Andy Murray. 64 30 rit.