21 università italiane presenti nella classifica mondiale

Arrivare in vetta in una classifica mondiale delle migliori università non è impresa semplice per la nostra nazione, e ce lo dimostra il Qs World university ranking 2011 che non vede un nome italiano almeno fino alla posizione numero 183, dove compare l’Alma Mater di Bologna. Questa notizia seppur non molto positiva non deve demoralizzare perchè esiste un modo per cambiare le cose come afferma il Ministro dell’Istruzione, Mariastella  Gelmini: “Bisogna tornare dall’autonomia alla responsabilità, con più merito e ricambio generazionale, oltre a una maggiore mobilità interna alle Università. Entro dicembre si dovrà “colmare la lacuna” di un ranking nazionale, perché ognuno si costruisce la sua classifica“.

Considerando la lista totale con 712 università di italiane ne sono presenti 21, tra le quali spicca La Sapienza al 21esimo posto, in calo rispetto alla scorso anno dove compariva al 19esimo, oppure l’Università di Padove che, sempre rispetto allo scorso anno cade dalla 261esima alla 263esima posizione. Una situazione positiva invece per l’università di Milano che dal 45esimo è passata al 275esimo posto ed il Politecnico di Milano che è anch’esso salito dal 295esimo al 277esimo.

Questa situazione non va comunque vista in maniera negativa, il Magnifico dell’Università di Bologna  Ivano Dionigi dice, riferendosi alla discesa dalla 176esima posizione alla 183esima:”é un’oscillazione fisiologica che consente tuttavia di rimanere l’unico Ateneo italiano tra i primi 200 a fronte di oltre 2900 università valutate. E mantenere una posizione praticamente invariata di questi tempi avari di fondi e di turnover  resta comunque una bella notizia che ci gratifica e ci spinge a fare meglio nei confronti di competitori stranieri che vantano ben altre risorse per la ricerca e la formazione”.

Ad ogni modo pur non nelle alte sfere, la presenza dell’Italia è comunque un segno positivo e noi lo valutiamo come tale.