I capolavori dei Maestri del Rinascimento (Botticelli, Beato Angelico, Piero del Pollaiolo, i Della Robbia, Lorenzo di Credi) illustrano come il fiorire del moderno sistema bancario sia stato parallelo alla maggiore stagione artistica del mondo occidentale.
La mostra “Denaro e Bellezza. I banchieri, Botticelli e il rogo delle vanità” racconta proprio la storia dell’invenzione del sistema bancario moderno e del progresso economico cui ha dato origine, ricostruendo la vita e l’economia europea dal Medioevo al Rinascimento. Le vicende economiche e quelle dell’arte si vanno ad intrecciare, sullo sfondo di mutamenti religiosi e sconvolgimenti politici dell’epoca.
I visitatori si potranno immergere nella vita delle famiglie che ebbero il controllo del sistema bancario, cogliendo anche il persistente conflitto tra valori spirituali ed economici. Il mecenate e il banchiere, le case regnanti e gli artisti: figure in stretto rapporto tra loro, tutte messe in evidenza per il loro ruolo.
E’ un viaggio alla radice del potere fiorentino in Europa, di quei meccanismi economici che permisero ai fiorentini di dominare il mondo degli scambi commerciali e, di conseguenza, di finanziare il Rinascimento e la fioritura dell’arte.
La storica dell’arte Ludovica Sebregondi, autrice della “Iconografia di Girolamo Savonarola. 1495-1998″, e lo scrittore e traduttore Tim Parks, autore de “La fortuna dei Medici”, curatori della mostra, presentano diversi e talvolta contrastanti punti di vista sull’interpretazione del tema trattato. L’obiettivo è quello di fornire ai visitatori l’opportunità di guardare l’arte trasversalmente attraverso una prospettiva interdisciplinare coinvolgendo economisti, politici e diplomatici e raccontando le radici del Rinascimento fiorentino dall’ottica delle relazioni fra arte, potere e denaro.
Centrali, all’interno di questo discorso, saranno i capolavori realizzati per le famiglie di banchieri, e le raffigurazioni del mestiere del banchiere stesso.