Sasà Piedepalumbo, 40 anni, fisarmonicista di Torre Annunziata, è tra gli artisti che partecipano alla rassegna di San Giorgio a Cremano. Per lui musica è suonare il suo strumento, tirarne fuori melodie che tolgono via la fisarmonica dalla “nicchia” del ballo liscio per farla diventare protagonista di concerti di alto livello. E’ questa la sua missione, e, ascoltandolo, si comprende che ha raggiunto il suo obiettivo. Sasà, con molta disponibilità si è raccontato al nostro giornale.
Com’è iniziata questa passione? “Ce l’ho da sempre. Mio padre aveva una fisarmonica, uno strumento vecchio e un po’ sgangherato, e si divertiva con gli amici a strimpellare qualche pezzo. Ce n’erano pochi nel suo repertorio, ‘O sole mio e qualche altro, ma io gli stavo intorno, volevo imparare. Così, papà decise di farmi prendere lezioni, anche se allora insegnanti di fisarmonica non ce n’erano, erano più che altro pianisti che s’improvvisavano. In effetti, la fisarmonica era considerata uno strumento popolare: i primi veri maestri li ho avuti a Firenze e Prato, perché nel frattempo la mia passione musicale era maturata, ma era rimasta fedele al primo amore, la fisarmonica. Ultimamente, ho preso la laurea di I e II livello al Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli.”
E’ difficile suonare la fisarmonica? “Assolutamente no. Piuttosto, è da sfatare l’idea che associa questo strumento ad una dimensione popolare, da musica di balera. Lo scopo della performance al Nick La Rocca Jazz Festival è evidenziare che la fisarmonica ha vari linguaggi, è molto comunicativa ed è uno strumento completo a tutti gli effetti, come può esserlo un pianoforte. Il mio concerto al festival parte dalle radici, comincerà col folk, passando per il tango di Astor Piazzolla, che è il mio riferimento musicale, fino ad altri brani di mia composizione. Il clou del concerto sarà l’esibizione di Lina Sastri, mia carissima amica.”
Quindi, lei suona anche il bandoneòn? “Il bandoneòn, tanto caro a Piazzolla, è davvero uno strumento difficile da suonare; ne posseggo uno ma non mi sento ancora pronto a fare concerti.”