Tra applausi e lacrime è tornata a Seattle Amanda Knox. Accolta come una celebrità in America, la giovane era stata accusata insieme a Raffaele Sollecito di aver ucciso nella notte tra il primo e il 2 novembre 2007 la studentessa inglese Meredith Kercher. In primo grado erano stati condannati a 26 e 25 anni di reclusione. La ragazza americana assolta, qualche giorno fa, dalla Corte d’assise d’appello di Perugia insieme al giovane, ha confessato alla Cbs di essere stata “molestata da un alto funzionario del carcere” di Perugia. In una intervista che sarà trasmessa questa sera dalla tv Usa nel corso del programma ’48 Hours Mistery’, sostiene che ad importunarla fu un alto funzionario del penitenziario.
“Mi convocò da sola nel suo ufficio di notte per parlare di sesso”, scrive Amanda in una lettera indirizzata alla Cbs. “Amanda – si legge in una anticipazione della tv Usa – alla fine arrivò a credere che il vero motivo della convocazione del funzianario era quello di intimidirla e provocarla facendole dire qualcosa che avrebbe sostenuto la tesi dell’accusa, e cioé che lei era in realtà una ninfomane e un’assassina”. “Era fissato sul sesso, voleva sapere con chi l’avevo fatto, se mi era piaciuto, se mi sarebbe piaciuto farlo con lui. Mi sono resa conto che mi stava sottoponendo ad un test per capire come avrei reagito”, ha scritto Amanda.
Amanda è innocente
L’assassino di amanda knox è stefano maiocchetti