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Grande successo per il tour di Checco Zalone

Tra imitazioni, parodie e canzoni rivisitate, il "Resto umile World Tour" di Checcho Zalone registra il tutto esaurito in ogni tappa

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Ci sono Nichi Vendola, Antonio Cassano, Jovanotti e i Modà, Roberto Saviano: non è un qualunque evento di fine estate ma lo spettacolo comico più riuscito degli ultimi anni.
Checcho Zalone
, all’anagrafe Luca Medici, porta in scena le sue migliori parodie nel one-man-show dal titolo “Resto umile World Tour”.
E se non è un tour mondiale, è certo un bel giro della penisola: lo spettacolo ha debuttato al palasport di Rimini lo scorso 15 settembre, per poi riempire i palazzetti di Pescara, Verona, Bari, Palermo, Napoli, Reggio Calabria e Pesaro.
In tutte le tappe, Zalone ha riproposto i suoi cavalli di battaglia: le parodie di Jovanotti e Tiziano Ferro, la new entry dei Modà, le imitazioni di Vendola e Roberto Saviano.

La più attesa per Zalone è stata certo la tappa barese, dove per l’occasione l’Arena della Vittoria ha accolto gratis più di ventimila persone. Il comico di Capurso ha proposto ai suoi conterranei una versione inedita del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola: rappresentato nei panni di Jesus Christ Superstar, il leader di Sel, benedice la folla con un sacro “che il comunismo sia con voi” e immagina un mondo in cui “i maschi potranno sposarsi con maschi, le femmine con femmine e, solo in casi eccezionali e previa autorizzazione giudiziaria, anche maschi con femmine”.
E poi un Antonio Cassano papà, con un esilarante accento barese-madrileno, e l’immancabile satira politica sul premier e sul concittadino Gianpaolo Tarantini.

In attesa delle due serate previste su Canale 5 a dicembre e della lavorazione del prossimo film nel 2013, lo vedremo ancora in tour fino alla fine di ottobre, con le tappe di Padova, Roma, Trieste, Genova, Milano, Bologna e Torino.
Per il gran finale, insomma, Zalone sceglie il Nord, precisando, in merito al costo del biglietto, che “i prezzi sono in linea con le nuove riforme federaliste fiscali. Infatti al Nord costerà meno e al Sud di più, perché noi del Sud siamo più abituati all’impoverimento!”.