Il premio Nobel per la letteratura quest’anno è andato a Tomas Tranströmer, poeta, psicologo e traduttore svedese, che fa dei misteri della mente umana l’oggetto della sua scrittura, la quale si colloca tra surrealismo, modernismo ed espressionismo.
Tomas Tranströmer, classe 1931, è attualmente semiparalizzato e incapace di parlare, a causa di un ictus. La scrittura è il modo che ha per esprimersi e dar voce alla propria sensibilità artistica.
La sua prima raccolta di poesie è stata pubblicata nel 1954 e, parallelamente alla scrittura, si è anche dedicato al lavoro di psicologo: ha lavorato con invalidi, tossicodipendenti e nelle carceri minorili.
In precedenza era già stato candidato al Nobel e le critiche principali che gli son state mosse, riguardano soprattutto lo scarso peso dato alle tematiche politiche.
In Italia il suo nome è pressochè sconosciuto, pochissime sue opere son state tradotte nella nostra lingua, ma è considerato il maggior poeta svedese vivente.
E’ stato insignito del prestigioso riconoscimento con la seguente motivazione: “attraverso le sue immagini dense e nitide, ha dato nuovo accesso alla realtà”.