In Turchia si continua a scavare per salvare vite. Dopo la piccola Azra, una neonata di due settimane che ha resistito per due giorni sotto le macerie prima di essere salvata assieme alla madre e alla nonna, oggi, a tre giorni dal terribile terremoto che ha colpito la provincia di Van, è stata estratta viva dalle macerie un’insegnante di 26 anni. Gozde Bahar, ferita, è stata immediatamente trasportata in ospedale ad Ercis, la città più colpita dal sisma, dove è stata ritrovata, secondo quanto riportato da alcune televisioni locali.
Un vicino di casa della giovane ha raccontato che la donna è stata salvata grazie all’intenso lavoro dei soccorritori, proseguito per tutta la notte.
Il sisma di magnitudo 7,2 che ha colpito la Turchia domenica scorsa, ha finora causato 459 morti e più di 1350 feriti. Secondo il più recente bilancio ufficiale ha fatto crollare 2262 edifici sotto le cui macerie potrebbero esserci centinaia o migliaia di altre vittime o persone intrappolate secondo la Croce Rossa.
Ercis è ormai una città distrutta: quasi tutti i negozi sono chiusi, non c’é nessun ristorante aperto, tende sorgono un po’ dovunque in giardini e in spiazzi, la gente si scalda con fuochi.
Nel frattempo la Turchia ha deciso di accettare gli aiuti internazionali. Inizialmente il Primo Ministro della Turchia, Recep Tayyp Erdogan, aveva rifiutato gli aiuti internazionali affermando che il Paese sarebbe stato autosufficiente nella gestione della crisi. Ora, invece, le ambasciate turche nel mondo hanno avviato colloqui con i governi ospitanti che hanno offerto aiuti, mentre l’esecutivo di Ankara è in contatto con le organizzazioni umanitarie internazionali.