Un giovane di 21 anni Cristian S. scopre di essere tra i dispersi e poi tra i morti dell’alluvione che ha colpito la città di Genova. Accortosi dell’equivoco, chiama subito sua nonna per tranquillizzarla e poi scrive su Facebook: “Sono vivo”. A dare la notizia è “giornalettismo.com”.
In realtà Cristian è un sopravvissuto che è riuscito a salvarsi entrando in un portone. Dinanzi ai suoi occhi si è presentata una scena orribile, durante la quale ha vissuto momenti di panico.
“Quando il torrente è esondato – ricorda – mi sono trovato all’improvviso con l’acqua all’altezza del petto. Appena e’ arrivata l’onda sono caduto come un fuscello nel fiume. Ero accanto a una signora e insieme ci siamo rifugiati in un portone”. Fuori c’era l’ inferno: ma il giovane riesce a chiamare al cellulare sua nonna per tranquillizzarla. All’improvviso il black out. I cellulari non funzionano, le luci si sono spente. Le auto hanno cominciato ad urtarsi con violenza tra loro mentre in lontananza si udivano le sirene suonare e la gente urlare. “Davanti a noi molte persone venivano trascinate via con una violenza terribile”, commenta Cristian.