Alla fine è andata come tutti si aspettavano: la maggioranza in Parlamento non esiste più.
Il rendiconto dello Stato viene approvato con soli 308 voti a favore, a fronte dei 316 che rappresentano la soglia della maggioranza assoluta. Le opposizioni presenti in Parlamento (Radicali compresi), e i dissidenti del Pdl, avevano annunciato in mattinata l’intenzione di non votare il testo di legge. I deputati del centrodestra che non hanno partecipato al voto sono 8: tra questi, Gava, Antonione, Giustina Destro, Alfonso Papa (attualmente agli arresti domiciliari nell’ambito del processo alla P4).
Subito dopo il voto in Aula, ha preso la parola il segretario del Pd Bersani che, a nome di tutte le opposizioni, ha chiesto al Presidente del Consiglio di prendere atto della sconfitta e rassegnare le proprie dimissioni al Capo dello Stato.
Dopo una breve riunione con i suoi uomini Silvio Berlusconi si è presentato al Quirinale con i sottosegretari Letta e Bonaiuti: l’incontro è durato poco più di mezz’ora e al termine un comunicato della Presidenza della Repubblica ha annunciato le dimissioni del Premier dopo la votazione della legge di Stabilità. “Il Presidente del Consiglio ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera”. Secondo il comunicato, Berlusconi ha espresso “viva preoccupazione” per “l’urgente necessità di (…) approvare la legge di Stabilità. Una volta compiuto tale adempimento, il Premier rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica”.
A confermare l’annuncio delle dimissioni è lo stesso presidente Berlusconi, che interviene in due tg della sera: “Il governo non ha più quella maggioranza che noi credevamo di avere. E quindi, con realismo, dobbiamo prendere atto di questa situazione e preoccuparci della situazione italiana e di ciò che sta accadendo sui mercati” ha dichiarato al Tg5, per poi fare una previsione durante un’intervista al Tg1: “Non c’è alternativa al governo Berlusconi: penso si andrà a nuove elezioni”.
Ora ci si interroga sui tempi di approvazione della legge di Stabilità e su ciò che potrà accadere nel frattempo: e dire che, in questi anni, di ribaltoni, inciuci, tradimenti e governi sgretolati ne abbiamo visti, ma questa trovata delle dimissioni a scadenza è davvero nuova. Non sarà mica la solita promessa del Premier? Il milione di posti di lavoro gli italiani lo stanno ancora aspettando…
Oggi é il 6 Novembre 2008 l’ultima deriva di Bush se ne va’.