Ora che Silvio Berlusconi non è più Presidente del Consiglio, non può più addurre legittimi impedimenti derivanti da impegni istituzionali di Primo Ministro, ma solo in caso di votazioni in aula e per motivi generici, come la malattia, come previsto dalla legge per tutti i cittadini. Non dovrebbero esserci, quindi, ulteriori rallentamenti dei tre processi a suo carico, nei quali dovrà difendersi da imputazioni gravissime, che vanno dalla corruzione, alla prostituzione, alla frode.
Innanzitutto c’è il processo per il cosiddetto caso Ruby, la giovane marocchina, minorenne all’epoca dei fatti contestati, che avrebbe avuto, secondo l’accusa, rapporti sessuali con il Premier in cambio di denaro e regali. I capi d’imputazione sono sfruttamento della prostituzione minorile e concussione, per le pressioni che il Cavaliere avrebbe esercitato sulla questura di Milano, chiedendo personalmente al telefono, ed ottenendo, il rilascio della giovane Ruby (Karima El Marough) arrestata per furto, e il suo affidamento alla consigliera regionale Nicole Minetti. Negli ultimi mesi sono emersi, dalle testimonianze di alcune delle ragazze che frequentavano i festini ad Arcore, particolari inquietanti sugli intrattenimenti a sfondo sessuale che allietavano le serate del Premier, ed altri particolari potrebbero emergere durante le udienze in aula.
Il processo forse più a rischio (la prescrizione scatta nel febbraio 2012) e’ il processo Mills: il Cavaliere è accusato di corruzione in atti giudiziari dell’avvocato inglese David Mills. Berlusconi avrebbe pagato 600 mila dollari perchè Mills fornisse testimonianze reticenti nei processi sulle tangenti alla Guardia di finanza e sui fondi neri All Iberian. La condanna per il corrotto è già arrivata, in primo e secondo grado, salvo poi essere salvato dalla prescrizione, che potrebbe scattare anche per Berlusconi. Il 28 novembre ci sarà l’interrogatorio, in video conferenza, dell’avvocato inglese, mentre il 5 dicembre prossimo sarà ascoltato il Cavaliere.
Nell’ambito del processo sui Diritti tv Berlusconi deve rispondere di frode fiscale per presunte irregolarità nella compravendita da parte di Mediaset dei diritti cinematografici dalle majors americane. Dalla stessa accusa deve difendersi anche Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset. Anche questo procedimento potrebbe concludersi con la prescrizione: si attende infatti la pronuncia della Corte Costituzionale (che non arriverà prima della metà del 2012) sul conflitto di attribuzione tra poteri dello stato, dopo il ricorso presentato dagli avvocati di Berlusconi contro il diniego della corte a concedere il legittimo impedimento in una udienza del marzo 2010. L’altro filone di questo processo, il caso Mediatrade, in cui il Cavaliere era accusato di frode fiscale e appropriazione indebita, si e’ chiuso il 18 ottobre scorso con il suo proscioglimento.
Inoltre, sempre a Milano, il gup dovrà decidere se rinviare a giudizio Silvio Berlusconi in merito all’accusa di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio. Si tratta della fuga di notizie sull’intercettazione tra Giovanni Consorte e Piero Fassino (quella in cui l’attuale sindaco di Torino chiede: “allora? abbiamo una banca“) nell’ambito della scalata di Unipol alla Bnl. L’intercettazione all’epoca non era stata depositata nè trascritta, ma il file audio era in possesso della Guardia di Finanza e dell’azienda Research control system di Roberto Raffaelli, che portò il nastro ad Arcore insieme all’imprenditore Fabrizio Favata. La telefonata venne consegnata a Berlusconi e pubblicata da Il Giornale.